Erano diversi anni ormai che era sparito dal mercato, e per motivi imperscrutabili non veniva ristampato. Abbiamo dovuto attendere a lungo ma alla fine l'annuncio che migliaia di appassionati italiani attendevano con ansia è arrivato: è finalmente in uscita l'attesissimo DVD di Blade Runner, uno dei film più amati della storia del cinema, autentica pietra miliare della fantascienza. A poco più di due mesi dalla release americana (datata 5 settembre), il 22 novembre ritornerà anche in Italia la prima riproduzione del film in formato DVD. E forse è bene specificarlo per evitare spiacevoli sorprese agli "integralisti" della prima versione, si tratterà della Director's Cut realizzata da Ridley Scott in occasione del decennale e distribuita nel 1992 in una manciata di sale, per poi essere diffusa su laser disc per il mercato americano e VHS per quello internazionale.
La storia sarà ormai ben nota anche a chi non è un cultore del genere: il film di Scott, fortemente voluto dallo sceneggiatore Hampton Fancher, trasponeva liberamente sullo schermo Do Androids Dream of Electric Sheep?, titolo enigmatico per uno dei più cupi e visionari romanzi di Philip K. Dick, più volte tradotto in Italia tanto col titolo di Ma gli androidi sognano pecore elettriche? quanto come Blade Runner (entrambi per Fanucci), dopo la classica edizione Nord uscita come Cacciatore di androidi. Anno 2019: un gruppo di replicanti ammutinati fugge da una colonia extra-mondo impadronendosi di uno shuttle con un'azione sanguinaria e fa ritorno sulla Terra. Il pianeta è off-limits per i replicanti, imitazioni organiche di persone viventi, impiegati nelle colonie extra-mondo per svolgere le mansioni a più alto rischio oppure semplicemente per assistere i coloni umani nel disagiato svolgimento delle loro attività quotidiane. Dopo ripetuti tentativi di ribellione squadre di polizia dedicate sono state allestite nelle principali città terrestri: a Los Angeles, in cui ha sede la Tyrell Corporation, principale produttrice mondiale di replicanti, agisce l'Unità Blade Runner. Rick Deckard (interpretato da un Harrison Ford in stato di grazia), ex investigatore, ex killer, vanta un'altra voce di merito nel suo curriculum: era un tempo un blade runner lui stesso, prima che la progressiva umanizzazione dei replicanti gli rendesse sempre più difficile l'esecuzione di un "ritiro" (come viene chiamata in gergo l'esecuzione degli androidi ribelli). I replicanti appena approdati sulla Terra appartengono all'ultimissima generazione prodotta dai laboratori Tyrell, il che spinge le autorità, nella persona del Capitano Bryant, a rivolgersi a Deckard: i "lavori in pelle" sono riusciti a mettere fuori gioco un suo ex-collega, rivelando tutte le spiccate capacità mimetiche dei Nexus-6. Con il solo aiuto della macchina empatica per il test Voigt-Kampff Deckard si mette dunque in caccia per le strade al neon di questa megalopoli futura decadente e orientalizzata, sommersa da un nubifragio incessante. Nel corso della sua missione scoprirà le reali intenzioni che muovono le gesta sanguinarie delle sue prede e avrà modo di capire a fondo il bisogno di umanità e il desiderio di normalità che si annida nel loro animo. Ma non prima di innamorarsi e scoprirsi vulnerabile, trasformandosi da cacciatore in preda lui stesso...
Dialoghi memorabili, interpretazioni leggendarie (il monologo finale di Roy Batty ormai morente, è in larga parte una improvvisazione di Rutger Hauer), scenari futuristici da vertigine, passione e slancio filosofico (il desiderio dei replicanti di ottenere più vita può essere riletto in chiave romantica come una traslitterazione della Sehnsucht applicata all'uomo contemporaneo, che cerca di eternarsi attraverso i frutti artificiali del proprio lavoro - e i replicanti sono appunto uomini artificiali), il tema della memoria e l’importanza rivestita dai ricordi nelle nostre vite, sono motivi che hanno contribuito alla consacrazione di quest'opera straordinaria e unica come mito immortale dei tempi moderni, un capolavoro che ha anticipato le distopie cyberpunk di William Gibson e soci e si è imposto di diritto nell'immaginario contemporaneo.
La versione Director's Cut sopprime la voce fuori campo di Deckard che era stato uno degli elementi più caratteristici del lavoro originario, benché imposta dalla produzione per semplificarne la fruibilità da parte del pubblico, come pure il lieto fine (montato a partire da sequenze scartate da Stanley Kubrick per il suo Shining) e aggiunge una sequenza onirica che insinua il sospetto che Deckard stesso sia un replicante, magari addirittura il sesto replicante, quello mancante che non tornava nei conti (per un banale errore di doppiaggio) e sul quale a lungo si è dibattuto. Il DVD sarà edito da Warner Home Video e conterrà su un unico disco una copia del film della durata di 117 minuti, in formato 2,40:1 triplice traccia audio in Dolby Surround (italiano, inglese e francese) e sottotitoli in 5 lingue: francese, inglese, italiano, italiano per non udenti, olandese e spagnolo. Purtroppo non sono segnalati contenuti extra, il che forse lascerà un po' interdetti la maggior parte dei fan. Ma per fortuna qui siamo di fronte a un film la cui semplice visione (se mi si passa il termine) è già un'esperienza totalizzante in sé, con le molteplici chiavi di interpretazione che può offrire, i livelli di lettura sovrapposti e il sublime impatto estetico, e probabilmente lo spettatore non sentirà la mancanza di contenuti aggiuntivi perché il fascino dell'opera risulta proprio dall'intersezione dei contributi di autori di prima grandezza: dalle musiche splendide ed evocative di Vangelis alle spettacolari scenografie di Syd Mead, dalla cupa fotografia di Jordan Cronenweth agli effetti speciali di Douglas Trumbull (già collaboratore di Kubrick ai tempi di 2001: Odissea nello Spazio). Qualche anno fa, mentre ne stava curando la rilavorazione, Scott rilasciò in un'intervista la seguente dichiarazione: "Quello che stiamo facendo è un remissaggio digitale e una ristampa a partire dai negativi originali. Avremo una nuova versione. Non sarà differente, ma sarà tanto bella quanto dovrebbe essere. Blade Runner è un film con delle belle immagini, ma la maggior parte di questa generazione lo ha visto solo su videcassette di bassa qualità. Grazie a Dio per il DVD, perché il DVD permette di riportare [il film] alla qualità del suono e dell'mmagine originale."
Blade Runner è anche l'unico film tratto da una sua opera che Philip K. Dick abbia potuto (almeno in parte) seguire in fase di realizzazione. In realtà Dick non contribuì direttamente alla produzione, essendosi ormai liberato da diversi anni dei diritti (che passarono di mano in mano, da Martin Scorsese e Dustin Hoffman fino a Fancher), ma ebbe modo di leggere la riscrittura del copione firmata da David Peoples e ne rimase piacevolmente colpito. Le sue impressioni furono confermate dalla proiezione di alcune sequenze finite approntata da Ridley Scott per venire incontro ai suoi desideri: un'occasione documentata da una preziosa fotografia dei due insieme, sorridenti e soddisfatti. Di lì a qualche mese Dick sarebbe stato stroncato da un colpo apoplettico all'età di appena 54 anni, dopo una vita in cui aveva collezionato anticipi per i suoi romanzi senza vedere quasi mai l'ombra di un saldo. Ma la poderosa mole dei suoi lavori cominciava a essere riscoperta dall'industria cinematografica, che a partire dagli anni Novanta ne avrebbe attinto a piene mani per sfornare kolossal solo in rare occasioni riusciti. Questa è l'occasione quindi per riscoprire un classico e onorare attraverso di esso quello che a detta di molti è stato "il maestro dell'inquietudine contemporanea". Buona visione!
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