raccontata da Riccardo Valla

Storia della fantascienza

Il primo numero di Startling Stories La storia della fantascienza, dall'epoca di Verne e Wells fino all'era del cyberpunk, è affascinante. Riccardo Valla, uno dei maggiori esperti italiani, ce la racconta un po' per volta, in ordine sparso.

Dopo essere stato rapinato poco fa, da un libraio che ha puntato contro di me una tre-colpi, costituita da Come si fermò la Terra di Ciancimino, I giganti dell'infinito e Ipergenio il disinventore di Bertinetti (cose peraltro di una rarità folle, che lo stesso Vegettalogo non contiene ancora, tolto il primo ma in bianco e nero), poca gioia mi dà l'arrivo delle prime edizioni della Città e le stelle e Assurdo universo, che mi sono procurato non per bieco collezionismo da parte mia, ma per esporle alla mostra "Le grandi riviste americane di fantascienza e i 75 anni di Amazing Stories'", che si terrà nell'aprile del 2001 in occasione dell'Italcon.

La prima edizione di L'odissea di Glystra di Vance Curiosamente, i due romanzi sono usciti in due numeri successivi di Startling Stories. Ed è appunto con questa rivista che iniziamo il discorso, perché pur appartenendo alle pubblicazioni con il formato "pulp" (18 x 25 cm), ha presentato verso il 1950 alcune opere importanti e pionieristiche che precorrono la famosa rivista Galaxy. La rivista Startling Stories era sorta nel gennaio 1939 come pubblicazione "scientifica" alla maniera di Gernsback: una trovata dell'editore (che aveva rilevato qualche anno prima la rivista Wonder Stories di Gernsback e che intendeva ripubblicare un po' del vecchio materiale; il recupero giunse al punto che una sua copertina era presa direttamente da un disegno già apparso), verso il 1940 s'era progressivamente rivolta a un pubblico di adolescenti, ma a partire da quando Sam Merwin ne aveva preso la direzione nel 1945, la rivista aveva cambiato politica, presentando i nuovi autori promettenti e coloro, in generale, che non piacevano a Campbell.

Con Mines, che prese la direzione nel 1951, e che continuò il lavoro di Merwin, comparvero nella rivista firme come il Jack Vance dell'Odissea di Glystra (ma era già apparso negli anni precedenti) e il Philip Farmer di Un amore a Siddo, due romanzi che vennero accolti con grande interesse dal pubblico. Con questi autori entrava nella fantascienza un tipo nuovo di racconto, quello dell'esotismo spaziale e della relatività culturale, che si può riassumere in alcuni punti: 1) isolati tra loro dal tempo occorrente per i viaggi spaziali, i vari pianeti svilupperanno nuovi modelli di cultura; 2) alcuni di questi modelli ci sembrano assurdi; 3) dietro l'assurdità scopriamo però un lato della società in cui viviamo. In questi racconti c'è già uno dei filoni che negli anni seguenti avrebbero reso celebre Galaxy, e in particolare i racconti di Sheckley come Pellegrinaggio alla Terra o Un biglietto per Tranai.

Il primo numero di Fantasy & Science Fiction La prima rivista a lasciare il formato "pulp" era stata Astounding fin dal 1943; il nuovo formato "digest" (così detto perché era quello del "Reader's Digest") era più comodo da leggere (pare che molti piegassero i vecchi fascicoli per infilarli nelle tasche posteriori dei calzoni). Il formato venne scelto per una nuova rivista della Mercury Press, casa fino ad allora specializzata in gialli: The Magazine of Fantasy and Science Fiction, che comparve alla fine del 1949. Diretta da Anthony Boucher e Francis McComas, la rivista intendeva presentare racconti fantastici o paradossali (noi diremmo "surreali"), spesso ristampando storie apparse su periodici non specializzati. All'origine, però, la rivista voleva fare concorrenza a Weird Tales e puntava a un pubblico un po' più sofisticato di quello delle normali riviste di fantascienza: probabilmente la scelta del formato era dovuta all'intenzione di raggiungere il pubblico del Reader's Digest, anch'esso dedicato alle ristampe. Il primo numero si chiamava però solo The Magazine of Fantasy e nell'editoriale (autunno 1949) si parlava soprattutto di quella: "La narrativa fantastica (fantasy fiction) - il meraviglioso racconto dell'impossibile-reso-convincente - è uno dei più antichi diletti dell'umanità" iniziava, e proseguiva ricordando la presenza di storie fantastiche in tutte le civiltà antiche. Nel nostro secolo queste storie sono state dimenticate perché poco "pratiche", ma ora cominciano a essere ripubblicate. "Ci deve essere una richiesta del pubblico! Io sono convinto che ci sia. In questo nuovo periodico mi auguro di soddisfare ogni aspetto di quella richiesta del miglior materiale disponibile nel campo del sovrannaturale. Mi affretto a chiarire che con 'sovrannaturale' intendo tutto il mondo del fantastico, dall'emozionante al raggelante, dal comico al cosmico, ogni cosa che i nostri sensi possono rifiutare, ma la nostra immaginazione accetta logicamente. Agli autori dico, mandateci il vostro materiale. Non c'è una formula fissa. Solo, fate in modo che i vostri sforzi siano sufficientemente fuori di questo mondo da contraddire le leggi della logica umana pur rispettando una loro logica nuova, personale." E terminava dicendo di voler offrire ai lettori, "in breve, il meglio di fantasy e horror".

Nei numeri successivi si aggiunge nel titolo anche la science fiction e la rivista trova per vario tempo una sua misura: racconti fantastici di sapore classico, romanzi di fantascienza avventurosi e racconti di fantascienza "surreali". Sulle sue pagine è apparso molto Heinlein, molto Anderson, molto Vance, oltre a romanzi come Un cantico per Leibowitz e Fiori per Algernon. Per molti anni Asimov vi tenne una mensile rubrica scientifica. Nel complesso, anche se non ha mai lanciato un suo particolare genere di fantascienza, la rivista ha sempre rappresentato un punto di riferimento, senza lasciarsi influenzare dalle mode del momento.

La seconda rivista importante uscita in quegli anni è Galaxy, apparsa a partire dall'ottobre 1950. Se F&SF prediligeva un fantastico di genere inglese, Galaxy era un prodotto di quella cultura demistificatoria che è caratteristica degli ebrei newyorkesi e che va dai Fratelli Marx a Woody Allen. Il retrocopertina diceva:

John smontò di sella e si nascose dietro le rocce, impugnando la Colt, e quando giunse Black lo tenne di mira e gridò: "Alza le mani e lasciati arrestare senza fare scherzi. Hai finito di rapinare diligenze lungo le piste del Texas". John uscì dalla cabina della sua astronave, si nascose su un asteroide, puntò il fulminatore, e quando vide Black lo tenne di mira e gridò: "Alza le mani e lasciati arrestare senza fare scherzi. Hai finito di rapinare astronavi lungo le vie dello spazio".Vi sembrano uguali? Certo, e lo sono, Ma su Galaxy non troverete mai cose di questo genere.

E' interessante, per quanto riguarda queste due riviste, segnalare una differenza tra la situazione italiana e quella francese. In Francia la fantascienza si è sempre tradizionalmente raccolta attorno alla rivista Fiction, edizione francese di F&SF. In Italia invece, dopo un esordio del materiale di Astounding sui sette numeri di Scienza fantastica, il materiale apparso su Urania rivista era in gran parte di Galaxy. Questo ha portato la Francia a valutare molto di più il fantastico tradizionale (apprezzando, ad esempio, fin dall'inizio Lovecraft), e non è che la cosa si limitasse a pochi lettori, dato che i disegnatori di fumetti degli anni successivi lavoravano per Fiction. In Italia invece c'è stata per un paio di decenni una chiusura verso il fantastico in generale, e la rivista Fantascienza Garzanti, quando ha proposto il materiale di F&SF, si è trovata il mercato già occupato. La stessa Cosmo Ponzoni ha sempre mirato a essere una copia minore di Urania, pur con qualche piccola escursione nel fantastico, e l'iniziativa più durevole di quegli anni fu l'edizione italiana di Galaxy.

Controllando il contenuto dei primi fascicoli della rivista americana si può vedere come l'esordio della fantascienza americana in Italia fosse legato ad essa. Il primo fascicolo (ottobre 1950) conteneva la prima parte di Oltre l'invisibile di Simak, Stige celeste di Sturgeon, Futuro remoto di Leiber, L'ultimo marziano di Brown, e nei numeri successivi Le maschere di Leiber, Il Tiranno dei mondi di Asimov, la prima stesura di Fahrenheit 451, Il terrore dalla sesta luna di Heinlein. Tutto materiale apparso nei primi numeri delle due collane di Mondatori, la rivista e i Romanzi di Urania. Alcune storie, però, devono essere sembrate troppo sofisticate per i lettori di allora, perché non sono stati pubblicati, del primo anno di Galaxy, Gli idioti in marcia di Kornbluth, L'era della follia di Guin, L'uomo disintegrato di Bester o lo stesso I mercanti dello spazio, che era apparso sul fascicolo del giugno 1952.

(continua...)

Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione in tutto o in parte del testo e delle fotografie senza la previa autorizzazione della direzione di Delos Science Fiction e degli aventi diritto.