Frederik Pohl non è certo un nome che ha bisogno di presentazioni, nel campo della fantascienza pochi possono vantare un palmarès come il suo, ricco di successi come scrittore, agente letterario e direttore di riviste.
Il romanzo che viene proposta dalla collana Odissea è Il segreto dei Donovan, un'opera scritta in Italia nel 1945, quindi una delle primissime creazioni di Pohl, sicuramente interessante dal punto di vista storico, ma come è uscita dalla prova del tempo?
Il luogo è Venere, il tempo un lontano futuro in cui l'umanità ha iniziato a colonizzare il sistema solare ma non è ancora riuscita a eliminare la tirannide.
Sotto la coltre di nubi che ricopre la superficie di Venere le Streghe, una congrega di donne esiliate dalla Terra secoli addietro, domina con pugno di ferro i coloni.
Solo un gruppo di ribelli, detti I Donovan dal nome del loro fondatore, si oppone al dominio della sorellanza, ma senza troppe speranze di vittoria, la supremazia militare delle Streghe è troppo grande, i loro robot sono soldati quasi imbattibili.
La situazione cambia quando la Terra, al cui dominio Venere si è sottratta decenni prima, interviene inviando alcuni suoi agenti per preparare un attacco e rovesciare il regime delle Streghe.
L'incontro tra un ribelle, Valentine, e un agente terrestre, una ragazza di nome Elena Orris, solo all'apparenza debole e indifesa, darà il via a una serie di avventure per sconfiggere un nemico temibile e senza scrupoli.
Questa storia, pubblicata da Pohl con lo pseudonimo James MacCreigh, non si discosta molto dalle avventure in voga nell'immediato dopoguerra, l'azione predomina su tutto, i personaggi non sono affatto delineati e ci sono particolari illogici, come l'ubicazione della base dei Donovan, a poca distanza da Nard, la capitale planetaria.
Anche l'ambiente, presumibilmente ostile, di Venere non viene affatto descritto, sembra che i canali che ne ricoprono la superficie siano le tranquille Everglades della Florida, senza alligatori, però.
Il cammino che porterà Pohl a scrivere capolavori come I mercanti dello spazio, Gateway o Jem è ancora tutto da percorrere, tuttavia già adesso si intravede uno sforzo per superare i cliché del genere, tentativo timido ma ben presente, che condurrà Pohl a incredibili altezze.
L'opera pertanto può essere vista come un interessante documento storico, ma anche come un piacevole romanzo d'avventura, dove la tensione non cala mai, sbaglierebbe chi cercasse la vena satirica, e a volte corrosiva, di opere più recenti del maestro della fantascienza sociologica.
Un piccolo appunto può essere fatto alla confezione dell'opera, abbastanza curata ma che, stranamente, ogni tanto mostra i titoli dei capitoli senza spazi tra le parole.
Frederik Pohl, nato a New York nel 1919, è uno dei maggiori scrittori di fantascienza di tutti i tempi.
Dopo la parentesi del servizio militare egli, già attivo membro dei Futurians, il gruppo di fans che ebbe tra i suoi membri numerosi personaggi del settore, iniziò a lavorare come scrittore, agente letterario e direttore di riviste, tra cui le prestigiose Galaxy e If.
In ogni campo Pohl ottenne un successo straordinario, anche se la sua opera come scrittore ha offuscato le altre attività.
E' considerato il massimo esponente, assieme a Cyril Kornbluth, con il quale scrisse affascinanti romanzi e racconti a quattro mani, della fantascienza sociologica.
Anche nelle opere successive al sodalizio con Kornbluth la satira graffiante nei confronti dalla società, della pubblicità e del consumismo è una costante in molte opere di Pohl.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID