E’ l’ipotesi che formula Giuseppe Festa nel suo romanzo d’esordio dal titolo I boschi della Luna edito in questi giorni da Larcher Editore.Sino a oggi sono stati scritti molti romanzi, da autori più o meno famosi, con descrizioni di situazioni analoghe e la quasi totalità ha descritto situazioni tragiche, un ritorno a un medioevo barbaro e feroce e così via.
Festa invece ipotizza altre situazioni, meno feroci ma non per questo meno reali. L’uomo trovatosi all’improvviso senza più il supporto della moderna tecnologia potrebbe prendere vie insospettate e forse vivere altrettanto bene.
L’autore, laureato in Scienze Naturali, progetta e realizza corsi di educazione ambientale nelle scuole e nei Parchi Nazionali. Nel 2001 ha fondato il gruppo musicale Lingalad (che significa “Il Canto degli Alberi” nell’antica lingua). Il gruppo ha tenuto concerti in molte città italiane e all’estero (Toronto, New York, Amsterdam).
Dalla quarta di copertina: Che cosa accadrebbe se, all’improvviso, qualcuno spegnesse per sempre l’interruttore dell’energia? La nostra vita precipiterebbe davvero nel Caos e nella barbarie? Con ogni probabilità, sì. Ma oltre il baratro potrebbero svelarsi prospettive sorprendenti e inaspettate. Forse la nostra dipendenza dalla tecnologia potrebbe rivelarsi più superficiale di quanto normalmente ammetteremmo; forse il nostro divorzio dalle cosiddette «comodità» anziché metterci ferocemente gli uni contro gli altri ci restituirebbe al nostro innato bisogno di socialità; forse il rinnovato contatto con la Natura ci farebbe riscoprire il senso del magico e del meraviglioso a cui il mondo tecnologico ci ha disabituato e che potremmo ritrovare passeggiando nei Boschi della Luna. Già. Forse. Ma le cose non sono mai così semplici, come ben sa Giuseppe Festa, il quale inventa per noi un romanzo avvincente e profondo, che ci invita a riflettere sulla pericolosa strada intrapresa dall’uomo moderno: solo coloro che hanno saputo ritrovare il sentiero che li lega alle origini e alle tradizioni si salveranno dal tracollo. I Boschi della Luna non è soltanto elegia: è elegia ed epica insieme. L’avventura (talvolta spietata, tal’altra buffa) si mescola all’idillio; l’idillio alla paura; la paura alla speranza; e la speranza lega insieme la vita e la morte in una visione ottimistica e mai scontata delle possibilità umane.
I boschi della Luna di Giuseppe Festa (2006), Larcher Editore, collana Feeria 4, pag. 241, euro 10,00.
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