A volte inghiottire una pillola o fare una iniezione può non essere il modo più efficiente di attaccare un problema legato all’interno del corpo umano. Per questo motivo un team di fisici dell’università di Twente, in Olanda, stanno studiando un particolare sistema di spedizione mirata, attraverso l’uso di un vero e proprio nanobot in grado di muoversi indipendentemente e senza alcun tipo di connessione, fino alle destinazioni più inaccessibili in cui somministrare il farmaco necessario.
Il nanobot, chiamato Roboscallop, ha la forma di un tubicino lungo pochi millimetri con un diametro di 700 microns, che non è collegato a nessun filo, ma che dovrebbe muoversi usando il sistema dei molluschi, ovvero, inghiottendo fluido da una parte e facendolo uscire dall’altra, causando così il movimento. Per far si che segua la direzione desiderata bisogna applicare una sorta di cassa stereo alla pelle del paziente, indirizzandolo e fungendo da vera unità di potenza di modo che Roboscallop possa muoversi in direzione contraria al flusso sanguigno.
“il nostro nanobot non ha bisogno di parti mobili o cavi di connessione” dice Claus-Dieter Ohl, il fisico a capo del team di scienziati, “il suo solo problema è fargli contrastare la spinta del flusso sanguigno per arrivare alla meta, dove depositare il medicinale necessario nell’area interessata”.
Al momento stanno studiando il modo di potenziare Roboscallop con una sorta di mini propulsore jet in grado di sfruttare gli stessi fluidi in cui si muove per massimizzare lo sforzo e spostarsi agevolmente.
Khoo Boo Cheong, un fisico della National University of Singapore è rimasto molto impressionato dall’esperimento e ritiene che potrà essere un passo avanti per muovere strumenti microscopici all’interno del corpo umano, mentre le ridotte dimensioni potrebbero non essere utili a portare una quantità sufficiente di sostanza laddove sia richiesto.
Ma Dieter Ohl ribatte che può comunque essere utile per alcune parti del corpo e inoltre può assolvere una funzione essenziale: entrare in vasi sanguigni microscopici ostruiti e fungere da vera e propria pompa per il flusso del sangue.
Il vero problema da risolvere rimane il livello delle onde sonore necessarie a farlo muovere, che al momento, come dice Ohl “è piuttosto alto ma sopportabile”.
Sicuramente funzionerà meglio quando non sarà necessario assordare il paziente per guarirlo.
Ma nel frattempo Roboscallop non si arrende e continua per la sua strada.
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