Il deserto, uno dei luoghi più silenziosi del nostro pianeta (o almeno lo era fino ad adesso...), cela un "canto" sfuggente, al quale solo recentemente è stata data una spiegazione che verrà pubblicata sul prossimo numero di Physical Review Letters.

Si tratta del canto che producono le dune.

E' noto, fin dai tempi dei viaggi di Marco Polo, che attraversando i deserti può sentire un suono provenire dalle dune, un suono generalmente molto basso, che può protrarsi anche diversi minuti. I suoni che ad alcuni sembrano quasi melodiosi mentre per altri sono poco più che rumori, possono variare in tonalità, per esempio passano dal Si al Do maggiore.

Gli scienziati avevano già capito che i suoni venivano generati soprattutto quando si generavano valanghe, ma non era ancora trovata una spiegazione. Si era ipotizzato che la forza di una valanga poteva mettere in risonanza un'intera duna facendola vibrare come un flauto o un violino. Ma se fosse stato vero, dune di diversa forma e dimensione avrebbero dovuto produrre una cacofonia di note diverse, invece di un unico caratteristico tono.

Solo ora, dopo oltre 9 anni di ricerca e dopo aver visitato dune in tutto il mondo, un gruppo di ricercatori internazionali ha trovato la risposta al canto enigmatico delle dune.

"Lo scontro tra in grani di sabbia prodotti anche da un semplice calpestio porta poco a poco a sincronizzare tutti i granelli di sabbia fino al punto da far vibrare l'intera duna come fosse un altoparlante di un impianto stereo. E la nota che ne esce dipende principalmente dalle dimensioni dei grandi di cui è composta una duna", ci dice Stéphane Douady del centro per le ricerche scientifiche francese. Le ricerche sono state condotte sia sul campo, registrando i suoni, sia in laboratorio, dove si è potuto analizzare il comportamento dei singoli granelli di sabbia.

Il più bel canto? "Proviene dalle dune dell'Oman. E' un suono davvero pulito. E' come se qualcuno lo producesse cantando", spiega Douady.

Che dire? Organizziamo subito un bel viaggio nel Sahara, sarà gradito sia dagli amanti dei grandi spazi che dagli amanti della “buona musica”.

Volete provare ad ascoltarle? Cliccate qui: www2.repubblica.it/popup/servizi/2006/dune/1.html