Rudy Rucker è uno dei personaggi più vulcanici e poliedrici della fantascienza, e non solo: matematico, divulgatore scientifico, scrittore, musicista rock, e chissà quante altre cose che neanche conosciamo. Fare un elenco esaustivo delle cose che fa o che tenta di fare prenderebbe troppo spazio, qui è sufficiente ricordare la sua carriera di scrittore di sf, incentrata sul ciclo dei romanzi del *ware (di cui l’ultimo, Realware - la materia infinita, è uscito nel 2005 nella collana Urania Montadori) e su alcune altre opere di un certo rilievo. Tra queste va annoverata sicuramente Master of Space and Time, del 1984, che ha avuto due diverse edizioni italiane (peraltro con poche differenze tra loro). La più recente ha visto la luce sempre sotto l’egida di Urania e si intitola Su e giù per lo spaziotempo.
Da tempo è ormai in cantiere la trasposizione cinematografica di questo surreale romanzo, che racconta la storia di due amici scienziati e dell’assurda invenzione di uno di loro, una macchina in grado di realizzare i pensieri e quindi di manipolare la realtà fisica lungo le quattro dimensioni sfruttando i principi della meccanica quantistica. Dopo diversi cambi di mano, è recente la notizia che la stesura dello script è stata affidata, si spera definitivamente, a Daniel Clowes, disegnatore e sceneggiatore di sicuro talento, già rodato da una nomination agli Oscar per la sceneggiatura di Ghost World.
Ricordiamo che Clowes è al momento al lavoro anche su un altro progetto cinematografico che riguarda la sua fortunata graphic novel Death Ray. Tale film verrà prodotto dalla Black and White, etichetta fondata dell’attore comico Jack Black, che a sua volta è stato indicato come probabile interprete di uno dei due scienziati pazzi del libro di Rucker. Le capacità istrioniche dell’attore californiano sono note, forgiate alla scuola della comicità televisiva americana e affinate in numerose pellicole brillanti, l’ultima delle quali, Nacho Libre, è in procinto di arrivare nelle sale. In effetti la comicità stralunata e surreale di Black si adatterebbe perfettamente allo spirito della storia, e contribuirebbe certamente alla fortuna del film.
E’ certo, invece, che a dirigere la pellicola sarà Michel Gondry, visionario e ipercreativo regista nato nell’aristocratica Versailles. La sua fama di talento visionario si sviluppa nel mondo dei videoclip musicali; memorabili alcuni video da lui concepiti e realizzati per artisti del calibro di Bjork, Massive Attack, Radiohead, Rolling Stones, Chemical Brothers. L’esordio nel cinema è stato di quelli col botto, con l’onirico Eternal Sunshine of the Spotless Mind, come è ormai conosciuto anche da noi dopo l’uscita del DVD (evitiamo, per questioni di pudore, di riportare il titolo italiano…). La sua regia sarà in grado di garantire al film una qualità stilistica e innovativa di sicuro spessore.
Il dubbio è uno solo: riuscirà questo terzetto a resistere e a portare a termine il progetto? Master of Space and Time è stato annunciato per il 2008, e da qui a due anni possono ancora succedere molte cose.
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