La Comic-Con di San Diego è un’importante appuntamento annuale in cui vengono presentati i futuri progetti nel campo del fumetto, cinema, televisione e quant’altro sia collegato alla fiction.
Durante i 4 giorni in cui si sviluppa, cioè dal 20 al 23 luglio, molti volti noti e meno noti passano di lì per far conoscere i loro lavori. Per intenderci l’anteprima americana di Lost venne data proprio durante questa manifestazione, così come è stata presentata la novità Heroes di cui abbiamo già parlato.
Ed è in questa occasione che il produttore/sceneggiatore Dean Devlin, che usualmente lavora in coppia col regista Roland Emmerich, ha parlato del suo nuovo accordo con la MGM, con la quale nel 1994 i due avevano realizzato l’inaspettato (per allora) successo chiamato Stargate.
“Ho firmato un accordo con la MGM per realizzazione di più progetti cinematografici ed è mio desiderio farci entrare anche i due seguiti del film Stargate. Il film iniziale era sempre stato visto da me ed Emmerich come parte di una trilogia, di cui già all’epoca avevamo scritto le sceneggiature, solo che nessuno credeva realmente al progetto, che fu accantonato”.
Solo il successo duraturo della serie tv, arrivata alla decima stagione diventando la più longeva serie di fantascienza mai realizzata, insieme alla realizzazione dello spin-off Atlantis ha fatto si che Devlin riproponesse l’idea di ridare vita alla saga originale.
“Quando ho visto il successo della serie tv ed ho sentito della loro idea di un terzo spin-off in futuro ho deciso che i tempi erano maturi per approfondire la nostra saga, che si propone come indipendente rispetto al corrispettivo televisivo.”
Quando gli è stato chiesto se pensano di recuperare Kurt Russell e James Spader, Devlin ha dichiarato che ne sarebbe felice, nonché della presenza dietro alla macchina da presa dell’amico e collega Emmerich, con il quale aveva ideato la serie cinematografica.
“Mentre eravamo al college e nessuno dei due ancora si conosceva, avevamo iniziato due sceneggiature diverse. Lui stava scrivendo Necropol: City of Dead, in cui immaginava il ritrovamento di una astronave sepolta sotto le piramidi. Nello stesso tempo io scrivevo una cosa che chiamavo Lawrence d’Arabia su un altro pianeta. Quando ci incontrammo e descrivemmo le nostra storie, cominciò a delinearsi il futuro di Stargate”.
Ma qual’è l’idea alla base della trilogia?
“Se nel primo film si partiva dalla mitologia egizia, nella seconda puntata verranno esplorate altre mitologie fino ad arrivare al terzo episodio in cui si scopre che tutte le mitologie sono collegate da un comune denominatore che nessuno poteva immaginare. E che i più importanti misteri del nostro pianeta sono legati tra loro in un modo coerente e inaspettato”.
Alla domanda sul tipo di connessione che ci potrebbe essere tra film e serie tv risponde “Il nostro desiderio è che la fine della trilogia possa funzionare come inizio della serie tv, in una sorte di ponte di collegamento tra i due mondi”.
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