Da una costola di Urania nasce una nuova collana, Le grandi saghe, che si propone di raccogliere in un corpo unico le serie di racconti o romanzi più famosi della fantascienza.

Il titolo del primo volume di questa proposta editoriale è Tschai, si tratta di quattro romanzi scritti da Jack Vance, un autore famosissimo, che ha al suo attivo una straordinaria carriera, costellata di opere eccezionali.

Un lettore distratto, scorrendo la trama di Tschai, potrebbe pensare a una space opera da quattro soldi, una storia già raccontata mille volte e sulla quale non varrebbe la pena spendere molto tempo.

In estrema sintesi la storia narra le avventure di Adam Reith, naufragato su un pianeta inesplorato, e le sue peripezie per cercare di tornare sulla Terra; intreccio che potremmo far risalire all’Anabasi di Senofonte, un’idea non troppo fresca, quindi.

Lo sfortunato astronauta fa parte di una spedizione inviata nel sistema di Carina 4269 in risposta a una trasmissione emessa duecento anni prima e proveniente da uno dei pianeti del sistema.

Il pianeta è abitato, ma i nativi non sono certamente amichevoli, il primo contatto è un missile che distrugge l'astronave terrestre; Adam Reith  si ritrova solo su un pianeta sconosciuto, ricco di sorprese e pericoli.

Rapidamente Adam conquista la fiducia e l’amicizia di due compagni, Traz Onmale, capotribù spodestato e costretto alla fuga, e Ankhe-at-afram-Anacho, un Sub-dirdir fuggitivo, e inizia a rendersi conto che la situazione su Tschai è molto complessa.

Tre razze aliene si sono installate sul pianeta, sovrapponendosi agli abitanti originari, i Pnume, commerciando ma anche combattendo fra di loro e con le tribù umane.

Le tre razze sono i Chasch (divisi nei Vecchi Chasch, Chasch Verdi e Chasch Blu), i Wankh e i Dirdir, ciascuna delle quali tiene una razza umana in condizioni di schiavitù, mascherata da complessi rituali e credenze religiose, anche i Pnume hanno servi umani, pertanto ai quattro popoli si affiancano Sub-chasch, Sub-wankh, Sub-dirdir e pnumekin.

Mentre la vicenda procede gli interrogativi sembrano aumentare invece di risolversi: chi ha portato gli umani su Tschai?

Chi ha distrutto le città degli Yao, il popolo umano che ha lanciato il messaggio ricevuto dalla Terra?

Ma soprattutto come riuscire a procurarsi un’astronave per tornare sulla Terra?

Il passaggio di Adam Reith sconvolge certezze e situazioni cristallizzate, e in breve la sua presenza attira l’attenzione di molti, spesso con cattive intenzioni.

Ma con tenacia e perseveranza, tra mille incontri e scontri con le molteplici razze che popolano l’incredibile pianeta, il terrestre si farà strada sino alla meta.

Dicevo che la trama di questa storia non è nulla di eccezionale e non può essere considerata certo originale, straordinario è invece il modo con il quale Vance racconta la storia, poco meno di cinquecento pagine dense come una stella al neutrone, ai nostri giorni per raccontare la saga di Adam Reith non ne basterebbero cinquemila.

A parte le prime due pagine, tutto sommato abbastanza tranquille, il resto del volume è una girandola di colpi di scena, azione, amore, nuovi popoli, combattimenti e sconvolgimenti sociali che afferrano il lettore e non lo lasciano più fino alla fine della vicenda.

Anche la ricchezza di particolari e l’estremo realismo con cui Vance descrive nuove razze e strane usanze senza annoiare il lettore sono eccezionali, in tutto il ciclo ci sono situazioni e ambientazioni esotiche e sorprendenti, che tuttavia appaiono sempre credibili.

Come esempi si possono citare la situazione nel territorio del Karabas, dove cercatori umani vagano per raccogliere i noduli di Crisospina, gli zecchini usati come moneta su Tschai, e dove i Dirdir li cacciano senza pietà, ma anche le crudeli sacerdotesse del Mistero Femminile e i gentilissimi agenti della Compagnia di Sicurezza Assassini.

In altre occasioni si tratta di situazioni più normali, come nel caso delle scommesse sulle anguille a Urmank, ma sempre molto divertenti.

Gli innumerevoli personaggi sono ben delineati, con le loro stranezze e idiosincrasie, e rendono ancora più vivido l’affresco di Tschai.

In definitiva una buona occasione per chiunque non abbia mai letto questo capolavoro, ma anche per chi lo ha letto da molto tempo e vorrebbe rituffarsi in uno dei mondi più affascinanti della fantascienza.

Jack Vance nasce il 28 agosto 1916 in California, appassionato lettore delle riviste pulp come Amazing Stories e Weird Tales, vive una vita avventurosa, praticando diversi mestieri tra cui il minatore e il marinaio, durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1945 pubblica il suo primo racconto sulla rivista Thrilling Wonder Stories, iniziando una carriera straordinaria che gli frutterà, tra gli altri riconoscimenti, due premi Hugo.

Scrittore prolifico ha pubblicato una sessantina di libri tra fantasy e fantascienza, e resta uno degli autori più amati dai lettori di tutto il mondo.

Attualmente vive in California, a Oakland.