Syne Mitchell è una nuova e innovativa autrice di fantascienza che fin dagli esordi nel 2000 si è guadagnata l’ammirazione di autori come Greg Bear, Spider Robinson e Vernon Vinge.
Nata nel 1970 e laureatasi con lode in Business administration ed un master in fisica, Syne (una piccola ragazza dai capelli neri e gli occhi molto intelligenti) ha scoperto fin dall’inizio che quello che desiderava era scrivere romanzi di fantascienza così, mentre per campare portava pizze a domicilio a casa studiava fisica quantistica (un lettura leggera) e scriveva i suoi primi quattro romanzi di hard sci-fi: Murphy's Gambit (2000), Technogenesis (2002), The Changeling Plaghe (2003), End in Fire (2005).
Ma la svolta arriva quest’anno, con la sua opera più ambiziosa: The Last mortal man, che ha il sottotitolo "primo volume della trilogia dei senza morte" (deathless). Che non sono propriamente i classici immortali, ma il risultato della combinazione tra la tecnologia più sofisticata e il fatto di potersela permettere, i deathless appunto.
Ambientando la storia nel 24° secolo, la Mitchell sembra raccontarci di come la nanotecnologia abbia combiato la vita di tutti i giorni, ma in realtà racconta della sempre più prevalente differenza tra classi sociali, ovvero quelli che possono permettersi tutto e quelli che possono solo morire.
Ecco entrare in scena Alexa Dobois: all’età di 24 anni ha visto morire la sua famiglia a causa dei veleni industriali scaricati dalle multinazionali nella Luisiana, diventata una sorta di stato discarica. Lei stessa ha i giorni contati perché non può permettersi le nanocellule in grado di cancellare il suo cancro metastatizzato, al costo del tutto abbordabile di 10 milioni di dollari.
Arrabbiata per il fatto di dover morire solo perché povera, Alexa si unisce ad altra gente come lei in un piano per uccidere il trilionario Lucius Sterling.
Costui è il proprietario della Sterling nanotech, la multinazionale che controlla le nanocellule in grado letteralmente di cancellare la morte. Ma non è lui ad averle create, bensì il geniale scienziato Leonardo Fantesca, che però è solo un impiegato della società.
Quando l’attentato fallisce Alexa si ritrova anche lei non solo una deathless, ma anche legalmente legata al servizio di Sterling per le prossime centinaia di anni.
Ma scopre anche che Lucius non è la persona che pensava fosse e diventa in breve la sua più fidata guardia del corpo.
Lucius ha un nipote, Jack, con cui Alexa lega moltissimo ma che ha una letale allergia alle nanomacchine ed è quindi costretto a compiere il suo ciclo vitale in un luogo desolato del Montana, l’unico posto al mondo in cui non c’è traccia di tecnologia che possa ucciderlo.
Ma le cose sono destinate a peggiorare: una sconosciuta minaccia terroristica, chiamata “dissembler” (disassemblatore) dissolve Manhattan, Parigi ed altre città, vaporizzando letteralmente tutte le persone modificate nanotecnologicamente e minacciando l’isola superprotetta degli Sterling. Saranno Jack ed Alexa gli unici a poter affrontare la minaccia, che sta portando l’umanità sull’orlo dell’estinzione.
La critica lo ha definito "un romanzo coinvolgente, con personaggi credibili ed una profonda analisi della società, ma soprattutto un libro che non potrete smettere di leggere".
Bene, speriamo di poterlo scoprire anche noi e di poter scoprire un nuovo, interessante talento al femminile.
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