Quando cinque anni fa Red Storm e Ubisoft presentarono al pubblico il primo Ghost Recon, l’idea era di proporre un’alternativa più agile alla lettura tattica dello sparatutto offerta allora da Rainbow Six. Ciò senza perdere di vista il senso di autenticità che un appassionato esige da un videogame firmato Tom Clancy, sintetizzato dal concetto one shot, one kill. È proseguendo in questa direzione che Grin, chiamata a sostituire gli sviluppatori storici impegnati parallelamente su console, ha preparato l’edizione PC di Tom Clancy’s Ghost Recon Advanced Warfighter. Anche se ne condivide lo scenario, Messico 2013, la versione per personal computer dello sparatutto Ubisoft non è un semplice adattamento dell'omonima uscita Xbox 360. La differenza fondamentale è che si gioca completamente in prima persona, sintomo di un maggior rigore che investe poi ogni aspetto del videogame. Un’aggiunta molto interessante è ad esempio la mappa tattica, uno sguardo satellitare sul campo di battaglia a portata di clic e da cui è possibile impostare i movimenti del proprio team. Utilizzata in sinergia con il pratico sistema di ordini lampo, permette di coordinarsi con migliore precisione nelle azioni. Pur non compromettendo l’accessibilità ricercata nelle produzioni console, dalle quali eredita alcune scelte inedite ai fan degli originali per PC, in questa versione Windows Tom Clancy’s Ghost Recon Advanced Warfighter rivela un carattere più riflessivo, venendo incontro ai gusti dei fedelissimi della serie. I gruppi di soldati d’élite da gestire sono scesi di numero. Oggi il giocatore ne controlla soltanto uno, trovandosi alla guida di una squadra ben caratterizzata che, contando il suo alter ego, si ferma a quattro uomini. Anche così le opzioni tattiche comunque non scarseggiano, merito della varietà di situazioni da affrontare.

L’orientamento del “poco ma buono” ha convinto gli sviluppatori a privilegiare missioni di lunga durata ricche di colpi di scena e obbiettivi supplementari. Tutto ciò va a favore della tensione e di un ritmo che, esattamente come l’impianto audiovisivo, si rifà a canoni cinematografici. La fonte di ispirazione principale del titolo Ubisoft sembra essere Black Hawk Down di Ridley Scott, un’impressione avvalorata dai filtri che colorano l’immagine e da citazioni sparse qua e là per i livelli. Nonostante i toni caldi, l’ambientazione non è africana. Tom Clancy’s Ghost Recon Advanced Warfighter si svolge a Città del Messico, dove Scott Mitchell e gli altri fantasmi sono stati inviati per tutelare la sicurezza dei presidenti di Usa, Canada e dello stato centroamericano, riuniti per discutere la loro alleanza. A causare l’intervento della task force, l’intromissione nel summit di terroristi e ribelli, che non esitano a mettere a ferro e fuoco la metropoli.

Fatta accezione per i contorni dell’intreccio, l’edizione Pc tratta la questione distintamente dalla versione console. Il videogame si apre con una sequenza diversa e soprattutto si compone di una campagna riscritta, che in generale si dipana in aree dalla planimetria ampliata rispetto a quelle visitabili su Xbox 360. Per debellare le bande armate, il cui vantaggio risiede nel soverchiante numero di miliziani che pattugliano la città, i ghost possono fare affidamento sulle ultime frontiere dell’equipaggiamento bellico. Dopo aver avuto accesso ai progetti del ministero della difesa a stelle e strisce, Ubisoft è la prima a presentare con Advanced Warfighter le dotazioni high-tech che accompagneranno la fanteria Usa dal 2010. Il cuore del supersoldato sono gli occhi. Attraverso un hud (head up display, un sistema che proietta informazioni in sovrimpressione) integrato nelle lenti, il militare viene aggiornato costantemente sulle operazioni e sulla natura degli oggetti nel suo spettro visivo. A corredo segue una sfilza di armi, che spaziano dai soliti fucili e mitragliatori dell’esercito ad aggeggi più avveniristici.

Intenso e trascinante, a parte le estenuanti maratone a cui costringono sovente i salvataggi a checkpoint, c’è un unico vero prezzo da pagare per Tom Clancy’s Ghost Recon Advanced Warfighter: la necessità di accettare compromessi di riproduzione più o meno pesanti se, sulla scrivania, non si dispone degli ultimi ritrovati della tecnologia informatica. Scarsamente ottimizzato, già a leggere i requisiti minimi il titolo Grin è un videogame affamato di hardware nuovo di pacca. Ma, dopo il gelo seguito alla migrazione della serie su console (dove è rimasto confinato il secondo episodio), Advanced Warfighter ha il merito di averla restituita ai “legittimi proprietari” in modo degno. Vale a dire che, nel suo genere e tra quelli della sua specie, è probabilmente ancora lui, Ghost Recon, l’avversario da battere.