"Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, poiché assolutamente contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento, cosa del tutto giustificata, ci basterà ricordare che non si riscontrava notizia nei quaranta volumi della storia universale..."

Con questo incipit si apre una delle opere più eccentriche e fantasiose di Josè Saramago, vincitore del Premio Nobel Per La Letteratura nel 1998: Le intermittenze della morte.

Probabilmente qualcuno considererà sacrilego annoverare uno dei libri del grande autore portoghese tra le opere di fantascienza, genere che di solito viene relegato a letteratura per ragazzi o per maniaci appassionati, tuttavia leggendo la trama sul risvolto di copertina, pochi dubbi possono rimanere.

“In un non meglio identificato Paese, allo scoccare della mezzanotte di un 31 dicembre, s'instaura l'eternità, perché nessuno muore più. L'avvenimento suscita a tutta prima sentimenti di giubilo e felicità, ma crea anche scompiglio in ogni strato sociale: dal governo alle compagnie di assicurazione, dalle agenzie di pompe funebri alle case di riposo e, soprattutto, nella chiesa, la cui voce di protesta si leva alta e forte: senza morte non c'è più resurrezione, e senza resurrezione non c'è più chiesa...

Dopo sette mesi di «tregua unilaterale», con una missiva manoscritta in una busta di colore violetto indirizzata ai mezzi di comunicazione, la morte dichiara di interrompere quel suo «sciopero» e di riprendere il proprio impegno con l'umanità. E nonostante vengano dispiegati tutti i mezzi investigativi (legali e non) a disposizione delle autorità (dall'esame grafologico all'identikit) per individuare il mittente - che viene poi identificato in una donna -, le buste di colore violetto continuano ad arrivare nelle case dei rispettivi destinatari con il loro nefasto contenuto.

Tutte... tranne una, per ben tre volte rinviata al mittente e indirizzata a un violoncellista, il cui «ritratto, se davvero esistessero in musica, non lo si sarebbe ritrovato in nessuna composizione per violoncello, ma in un brevissimo studio di Chopin, opera venticinque, numero nove, in sol bemolle maggiore».

Così, assunte le fattezze di una donna, la morte decide di consegnare personalmente la lettera al legittimo e sventurato destinatario. Una volta tanto, e per chissà quale inspiegabile istinto, vuole conoscere la sua prossima vittima e inizia a spiarlo, si introduce, non vista, a casa sua, e va a sentirlo suonare...”

Se ciò non bastasse a inserire Le intermittenze della morte tra i classici della fantascienza quali Gli androidi sognano pecore elettriche o Hyperion basterebbe leggere quanto dice Saramago su questa sua fatica letteraria: “Il libro non è una riflessione filosofica o ontologica sulla morte. Il tono è ironico, sarcastico. Non è nemmeno un'ipotesi, è una situazione assurda. Succede come negli altri romanzi: organizzo una situazione impossibile e ho bisogno che il lettore accetti la mia proposta. Se lo fa, vi posso assicurare che tutto diventa implacabilmente logico.”

L’autore chiede di sospendere per un attimo il comune senso di realtà, inserire un aspetto nuovo, impossibile, assurdo e semplicemente di credervi. Tutto prenderà così senso e ogni cosa sarà perfettamente coerente e ovvia. Non ricorda forse P.K. Dick che chiede al lettore di accettare che il tempo scorra all’indietro? Che si nasca vecchi e si muoia bambini? Se accettiamo che, per una strana ragione il tempo decida di cambiare direzione, la vita “al contrario” diverrebbe semplicemente normale. Cosa differenzia allora la congettura che sta alla base del libro di Saramago da quella di In senso inverso di Dick? Crediamo proprio nulla.

Le intermittenze della morte rientra a pieno titolo in un nuovo modo di fare e concepire la fantascienza che esce dall’ipertecnicismo tipicamente anglosassone e apre le porte a una dimensione più umanistica, più riflessiva e intimista dell’immaginare il futuro dell’uomo.

Josè Saramago, Le intermittenze della morte (As intermitencias de Morte) Einaudi 2005, traduzione di Rita Desti, pagine 205, prezzo 17,00 euro.