Il jazzista Mark Isham mette da parte le atmosfere eleganti ai confini della New Age delle sue composizioni più recenti, per assemblare una partitura dalle sonorità metalliche e angoscianti che sembrerebbe più adatta ad un film di fantascienza degli anni Settanta che ad un thriller del ventunesimo secolo. Una scelta insolita e vincente che attanaglia l'ascoltatore nel seguire una colonna sonora che potrebbe risultare perfetta per uno dei tre Terminator...