Il videoregistratore, il concetto del videoregistrare un'immagine, un evento, una trasmissione passata su un qualche schermo, compie 50 anni.
Il 14 aprile 1956, a Chicago, un discorso venne registrato su un nastro magnetico tramite un oggetto chiamato Ampex Mark IV, successivamente ribattezzato VRX-1000. Il suo prezzo era pari a 45.000 dollari dell'epoca, ossia circa 320.000 dollari attuali, ovvero 265.000 euro. In pochi giorni, nonostante l'elevato costo, furono ordinati dai network televisivi allla Ampex ben 70 pezzi, che permettevano – tra gli altri utilizzi – la messa in onda dello stesso telegiornale in territori degli Stati Uniti aventi diversi fusi orari tra loro.
L'oggetto si basava su un'invenzione di Ray Dolby che permetteva a una testina rotante di imprimere le immagini su un nastro magnetico che viaggiava a 38 centimetri al secondo; all'epoca, per far leggere il nastro a un'altra macchina simile, era necessario far viaggiare anche la testina che aveva registrato il filmato, che doveva essere perciò fisicamente installata sulla macchina di arrivo. Inoltre, le dimensioni della macchina erano mostruose, non entrava dalla normale porta di una stanza e pesava sui 500 chili; in più, consumava corrente in modo disastroso, essendo a valvole, ed era dotata di sistemi ad aria compressione e di aspirazione. Non bastava una sola persona ad accudirla, ma c'era bisogno di una squadra di tecnici.
Solo 50 anni, quindi, da allora. La quantità di progresso che abbiamo assorbito in questo lasso di tempo è infinitamente grande rispetto a quella sviluppata nei 50 anni precedenti; qualcuno ha idea di cosa succederà nei prossimi 50 anni?
Prosit, caro vecchio e desueto VCR.
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