Dopo aver letto il precedente romanzo scritto da Chiara Palazzolo (Non mi uccidere, 2005) i lettori erano in spasmodica attesa del seguito che finalmente è arrivato in libreria con il titolo Strappami il cuore.
Nel primo volume abbiamo conosciuto Mirta una bella e normalissima ragazza di vent'anni che un giorno conosce Roberto (Robin per gli amici) ed è subito grande, travolgente amore. Robin è un bell'uomo di trent'anni che la instrada sulla via della droga e drogandosi si promettono un amore eterno e di ritrovarsi anche dopo una eventuale morte di entrambi che puntualmente avviene per overdose. Per loro volontà espressa prima della morte e per l'intervento della madre di lui rientrata appositamente dal Belgio, i due vengono seppelliti insieme e dopo qualche giorno Mirta esce dalla tomba, ci mette del tempo a capire che ormai è una non-morta e che Robin non uscirà dalla tomba (anzi verso la fine scopre che Robin...). Ed inoltre capisce che se vuole continuare ad esistere, anche così, deve nascondersi e deve... mangiare carne umana fresca, anzi viva.
Mentre si nasconde ha però l'impressione di essere controllata, seguita e chi sono i "benandanti"? Chi è che sa sempre dove si trova, forse gli leggono nella mente e ci sono ancora tanti misteri da chiarire.
L’autrice ha un modo di narrare che all'inizio può spiazzare un poco il lettore, però poi piace, infatti usando una punteggiatura assurda, frasi spezzate e senza fine ci fa capire molto bene i pensieri e le paure di Mirta. Ha saputo prendere l'argomento degli Zombi/vampiri/non-morti ormai trito e salvo rare eccezioni con protagonisti maschili e riscriverlo al femminile dando vita ad un personaggio Mirta-Luna veramente nuovo e interessante.
C'è un finale, intrigante, che fa capire solo alcune cose e il resto lo scopriremo nel volume appena uscito e nel terzo, in quanto l’autrice ha parlato di una trilogia.
Chi dice che gli italiani non sanno scrivere romanzi horror si legga questi due primi romanzi e si ricreda.
Ecco ora il nuovo capitolo della saga di Mirta-Luna, prevedibilmente destinato a bissare il successo di Non mi uccidere, che diventerà presto anche un film. La R&C Produzioni, di Gianni Romoli e Tilde Corsi, ne ha infatti acquistato i diritti cinematografici. Primo ciak previsto nella prossima primavera.
Dalla quarta di copertina: Sull’autostrada che da Perugia porta a Roma, due ragazze viaggiano a velocità sostenuta. Non sono ragazze come le altre, hanno avuto una vita precedente, una morte violenta, ma sono tornate. Mirta è appena sfuggita a un attacco dei benandanti, una setta il cui obiettivo è quello di sterminare i morti che rivivono, e Sara è quella che l’ha salvata.
In un antico palazzo romano, annidato in un vicolo silenzioso, ha inizio l’apprendistato di Mirta. Lei, che pensava di essere sola, che credeva di essere rinata per ritrovare Robin, l’amore perduto, scopre l’esistenza di un mondo parallelo a quello degli umani, con regole ferree e una rigida disciplina. Un mondo popolato da personaggi straordinari. Gottfried, un antico cavaliere morto in pieno medioevo nell’assedio di una città, e Vanna, che ha fatto per Sara quello che Sara sta facendo per lei. Gabriel, un chirurgo plastico che le cambierà i lineamenti per renderla irriconoscibile, e Max, un musicista omosessuale, trasgressivo e fatuo. Ma anche un mondo pieno di pericoli e di agguati, da cui bisogna imparare a difendersi.
E i pericoli arrivano da dove meno uno se li aspetta, come testimonia la lotta finale con Robin, sopramorto anomalo alla ricerca disperata di Mirta, che tuttavia non riconosce il suo viso mutato.
Strappami il cuore di Chiara Palazzolo (Edizioni Piemme), 2006, pag. 446, euro 17,90.
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