Nei mesi precedenti ho soventemente parlato dei molteplici, nuovi protocolli di trasmissione wireless in embrione, tutte promesse di un futuro dietro l'angolo, tutte potenzialmente vincenti; era già chiaro allora che il vincitore tra essi, o i vincitori, sarebbero stati davvero pochi e che un buon metro di valutazione del successo di un protocollo sarebbe stata l'uscita sul mercato di un oggetto basato su una piuttosto che su un'altra tecnologia.
In questi giorni è stato presentato dalla Samsung il primo cellulare WiBro: il modello M8000 (dotato di tastiera QWERTY), ovvero un apparecchio in grado di funzionare su un servizio a protocollo WiMAX (il WiBro, appunto), che sarà operativo nella Corea del Sud entro giugno. Il WiMAX prevede una connessione wireless a banda larga ad alta velocità tramite lo sfruttamento dei protocolli IEEE 802.16e e TDD OFDMA, in grado di far funzionare il cellualre anche a velocità di movimento pari o superiore a 120 km l'ora.
Si potrà, quindi, usufruire di servizi per la mobilità erogati da un unico hotsopt, per cui sarà normale interagire in movimento con le apparecchiature di casa e fare telefonate VoIP - quindi molto convenienti - nonché videochiamare e organizzare videoconferenze, sfruttare il GPS e vedere la televisione via Internet (anche OnDemand).
Ma perché il WiMAX e, di conseguenza, il WiBro, dovrebbero affermarsi? Perché sono in grado di supplire alla mancanza di segnale ADSL o fibra ottica nelle zone “dimenticate” del Paese, per esempio, creando altresì "hot zone" a banda larga in aree più densamente popolate. Inoltre, il WiMAX offre basso costo e facilità di trasporto dati, nonché una buona riservatezza.
Del prezzo dell'M8000, però non c'è ancora nessuna notizia.
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