Mulder e Scully, sollecitati dai loro amici i Guerrieri Solitari, consulenti della FPS Corporate proprio per questo gioco, cominciano ad investigare su questo strano delitto. Ivan e Phoebe, che controllavano il gioco virtuale, non riescono a spiegarsi come possa essere

morto il giocatore, visto che tutto lo scenario e puramente virtuale.La registrazione del gioco mostra che tutto si è svolto normalmente, tuttavia quando viene visualizzano l'ambiente virtuale in forma di reticolo, togliendo cioè tutte le texture e le superfici, si nota una figura femminile femmina che punta un'arma da fuoco sul giocatore. Tutti rimangono scioccati, tranne Phoebe, che mostra di averla riconosciuta. La ragazza identifica in quella figura un personaggio che ha creato per un videogioco. Ad affrontare questa strana creatura irreale arriva Darryl Musashi, un famoso programmatore e una leggenda tra i giocatori. Lo scontro epico, però, porta alla morte dello stesso Musashi, decapitato con una spada samurai.A questo punto, sono i Guerrieri Solitari a voler risolvere la situazione, inserendo una patch nel software. Ma il gioco ricomincia da solo e i Guerrieri Solitari vengono colpiti. Li aiuta Mulder, che però rimane intrappolato a sua volta nel gioco. Scully a questo punto interviene, inserendosi nel gioco con le più cattive intenzioni e disposta a salvare a tutti i costi il suo collega.. I due però sembrano soccombere a Maitreya.Phoebe decide, allora, di inserire un codice per fermare il gioco, anche se questo significherà la distruzione dello stesso. Il gioco viene distrutto, mentre Mulder e Scully escono esausti dall’ambiente virtuale.Tutto sembra finito, ma Ivan, seduto davanti al suo computer, scorge sul suo monitor una figura femminile che assomiglia ad un guerriero con le fattezze di Scully. Finale inquietante e al cardiopalma per questo secondo episodio, diretto per l’occasione dallo stesso Chris Carter, il creatore della serie.Anche qui, le atmosfere cyberpunk sono rese magnificamente sul piccolo schermo e la storia ha la giusta tensione e visionarietà dei romanzi di Gibson e Maddox.In questo secondo episodio è la realtà virtuale la vera protagonista. L’elemento che differenzia la virtual reality da una rappresentazione, ad esempio un film proiettato su uno schermo cinematografico o un quadro, è il coinvolgimento diretto del corpo e dell’azione del soggetto dell’esperienza. Quando entriamo in un mondo virtuale, siamo presenti in esso con il nostro corpo e le nostre azioni: possiamo muoverci, spostare lo sguardo, interagire ed esplorare il mondo virtuale nel quale ci ritroviamo completamente immersi, implicati. La sensazione di immersione nel mondo virtuale è prodotta dal coinvolgimento multisensoriale e totale, e dall’inclusione del nostro punto di vista all’interno dello spazio generato dal computer.

Cinema Cyberpunk

Il cinema ha intuito la portata innovativa dal punto di vista dell’Immaginario collettivo della narrativa cyberpunk, confezionando una serie di pellicole che sono state allo stesso tempo

visioni di sorprendente, quando non stringente, attualità. Se Blade Runner di Ridley Scott, tratto dal capolavoro di Philip K. Dick Do Androids Dream of Electric Sheeps e Tron di Steven Lisberger, entrambi del 1982, anticipano le tematiche cyberpunk - il primo per l’ambientazione e il secondo perché ci offre un colorito scorcio del cyberspazio -, altri film hanno impresso la realtà virtuale nelle menti degli spettatori di tutto il mondo. Tra questi vanno citati almeno Il Tagliaerbe (1993) di Brett Leonard, in cui la realtà virtuale e il cyberspazio vengono rappresentati per la prima volta con effetti speciali davvero notevoli.Johnny Mnemonic (1995) di Robert Longo, tratto dall’omonimo racconto e sceneggiato da William Gibson è forse il film che meglio interpreta le atmosfere cyberpunk. Senza dimenticare per l’italianissimo Nirvana (1996) di Gabriele Salvatores e, ovviamente, la trilogia di Matrix di Andy & Larry Wachowski.