Romanzi che raccontano di superuomini, risultato di mutazioni genetiche indotte o di profonde operazioni su persone, ne sono stati scritti molti. Ci prova ora Andreas Eschbach, convincente autore tedesco con il romanzo L’ultimo dei perfetti.Anche qui abbiamo un ex soldato che in passato ha subito molti interventi chirurgici al fine di preparare una unità di supersoldati, ma qualcosa andò storto. Di Eschbach ricordiamo romanzi interessanti come Miliardi di tappeti di capelli e Lo specchio di Dio.

Dalla quarta di copertina: Duane Fitzgerald è un quarantenne schivo e solitario: vive nella casa che fu di sua nonna, in un paese di pescatori sulla costa atlantica dell’Irlanda. Un tempo, però, era un soldato. E non un soldato qualsiasi. Faceva parte del progetto Steel Man, che in piena guerra fredda avrebbe dovuto dotare gli Stati Uniti di un corpo speciale invincibile, di soldati perfetti. Una lunga serie di interventi chirurgici, un vero e proprio calvario, avrebbe dovuto trasformare lui e i suoi commilitoni in superuomini, soldati dai corpi tecnologicamente potenziati. Ma l’esperimento non riuscì come previsto. E così Duane, in congedo anticipato, fu costretto all’isolamento per custodire il proprio segreto. Ma ora, nei paese in cui vive, compare uno sconosciuto che lo sta cercando, e sembra sapere troppe cose di lui. Gli avvenimenti si fanno sempre più drammatici, mentre gli altri reduci dei progetto, uno dopo l’altro, cadono vittima di strani incidenti. Per Duane Fitzgeraid gli anni della quiete sono improvvisamente finiti: inizia così una corsa contro il tempo.

L’ultimo dei perfetti di Andreas Eschbach (Der Lette seiner Art, 2003) traduzione di Nora Tigges Mazzone, Fanucci Editore, collana Gli Aceri, pag. 266, euro 16,00.