Tratto dal romanzo di John Le Carré, The Constant Gardener - La Cospirazione è l'espressione perfetta di un cinema nuovo e moderno in cui la commistione tra i generi dà vita ad una pellicola dal grande impatto emotivo, culturale e politico.
Una grande storia d'amore, ma anche un perfetto film di spionaggio nel contesto sociale del mondo globalizzato con una storia più vera che verosimile in cui vengono mostrate le grandi speculazioni senza pietà delle multinazionali farmaceutiche in un continente disperato come l'Africa. Una pellicola importante diretta da quel genio di Fernando Meirelles che - dopo il capolavoro City of God - molla un altro pugno nello stomaco nel ventre molle della coscienza dell'Occidente. Il fim che viene narrato come un flashback frammentato che segue lo stato emotivo del protagonista principale inizia nel cuore dell'Africa nera, in un'area remota del Kenya settentrionale, viene ritrovato il corpo di Tessa Quayle (Rachel Weisz), giovane, bella, fervida attivista occidentale, paladina dei diritti umani, moglie del mite diplomatico Justin Quayle (Ralph Fiennes), commissario britannico per gli aiuti umanitari. Poiché il compagno di viaggio di Tessa, un giovane medico locale, è scomparso nel nulla, le autorità locali e i membri dell'Alto Commissariato Britannico ipotizzano che si tratti di un delitto a sfondo passionale sfociato in un'orrenda violenza carnale. Ma il vedovo di Tessa, Justin, assalito dal rimorso e infastidito dalle voci sull'infedeltà dell'amatissima moglie, comincia a condurre un'indagine privata sull'omicidio, per riabilitare il nome della donna e finire quello che lei aveva cominciato. Scoprirà un complotto dalle proporzioni inimmaginabili, una spirale di corruzione che coinvolge le autorità britanniche e le grandi industrie farmaceutiche. Una cospirazione tramata dai suoi stessi amici e colleghi, che ha provocato vittime innocenti e che sta per inghiottire anche lui.
Un film duro, spaventoso e - al tempo stesso - seducente, perché ingentilito dall'appassionante storia d'amore tra due persone diversissime tra loro e che si trovano riunite non solo da un sentimento profondo e unico, ma soprattutto dal rispetto e dal senso di dignità nei confronti di una tragedia spaventosa come quella che coinvolge il continente africano. Diretto con lo stile quasi da videoclip che contraddistingue l'originalissimo cinema di Fernando Meirelles, The Constant Gardener - La Cospirazione è una pellicola eticamente ed esteticamente notevole in grado di toccare lo spettatore sotto tutti i punti di vista. Se da un lato, infatti, è pressoché impossibile resistere al carisma di Rachel Weisz e Ralph Fiennes, d'altro canto è anche necessario indignarsi nei confronti del vergognoso gioco di connivenze e manipolazioni che le multinazionali operano sui governi occidentali e non solo.Plasmato nello stesso spirito del durissimo documentario The Corporation, questo film brilla per intelligenza stilistica e sul piano umano. Se da un lato, infatti, ci troviamo dinanzi ad un cinema di entertainment, d'altro canto non possiamo non sentirci sconvolti dalle persone che tentano di aiutare l'Africa e che sono travolte dal fiume di denaro e corruzione di personaggi senza scrupoli appoggiati da governi corrotti e favoriti da una situazione contingente agghiacciante. Girato a Kybera in Kenya, il film mostra senza fronzoli e con scarso desiderio di folklore la tragedia africana in maniera secca e oggettiva. La perfetta spy story che viene raccontata e che è mostrata in tutta la sua crudezza, si sposa perfettamente con la realtà di quei luoghi. The Constant Gardener - La Cospirazione è, dunque, espressione di un genere nuovo che pur avendo una vocazione postmoderna, sferza il pietismo, l'inefficienza e l'inadeguatezza di noi occidentali nei confronti del dolore e della disperazione di altri esseri umani. Seguendo piani di lettura differenti, la pellicola è al tempo stesso un film profondamente romantico e pieno di passione, senso dell'umorismo e lungimiranza. Un piccolo capolavoro da non perdere e cui cui è necessario riflettere, facendo diventare la sua storia patrimonio necessario del nostro immaginario collettivo non solo sotto il profilo cinematografico, ma sopratutto sociale e politico. Non sorprende affatto, quindi, la dichiarazione di Le Carré secondo cui questo film è l'unico che abbia davvero amato tra quelli tratti dai suoi lavori tra cui - è bene ricordarlo - ci sono titoli famosi come La casa Russia, Il sarto di Panama e La spia che venne dal freddo. The Constant Gardener - La Cospirazione è tutto quello che il grande cinema dovrebbe essere: amore, passione, humour, intrattenimento, cultura e coscienza sociale e politica. Non si può chiedere di più...
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