Hostel, dal regista di Cabin Fever, Eli Roth è un film interessante per quanto disturbante. Storia di un gruppo di ragazzi finiti in uno Ostello della gioventù in Slovacchia dove si cela un segreto spaventoso, la pellicola è stata prodotta da Quentin Tarantino. Figlio di un eminente psichiatra di Harvard, Roth guarda al suo film come specchio dell'America di oggi.

Come ha avuto l'idea per questa storia?

Il mio amico Harry Knowles, l'ideatore del famoso sito cinematografico www.aintitcoolnews.com ed io stavamo parlando delle cose disturbanti che si vedono su Internet. Così lui mi ha mostrato un link ad un sito Internet che proponeva di spendere 10.000 dollari per uccidere qualcuno sparandogli in testa. La vittima - spiegava il sito Internet - era consenziente e i soldi spesi sarebbero andati alla sua famiglia per sostenerla. Per capire se fosse vero dovevi inserire il numero della tua carta di credito.

E lei l'ha fatto?

No. E per due ragioni: se è finto le persone che hanno il numero della mia carta di credito sono dei truffatori. Se è vero, le persone che hanno la mia carta di credito sono degli assassini. Non avevo bisogno di sapere quale fosse la verità. Per me la cosa più interessante era che uno ci avesse addirittura costruito su un sito Internet. Chi ha avuto questa idea ha pensato che 'là fuori' ci sia qualcuno per cui prostituzione, alcol e droghe non contano più nulla ed è pronto ad ammazzare qualcuno per superare la noia che domina la sua vita. Provare l'emozione estrema dando la morte a qualcuno…questa è la cosa che mi interessava esplorare con un film. E'un'idea talmente disturbante che volevo trasformare in Hostel. La tortura è sempre stata nella storia dell'umanità un rito collettivo, una forma di intrattenimento: le lapidazioni pubbliche, i giochi del colosseo, i roghi delle streghe e quello che accade oggi su Internet sono tutti parte di una linea che lega - nella storia - forme perverse di intrattenimento. Eppoi, diciamoci la verità, pensiamo di essere una civiltà progredita, poi, vediamo le foto di Abu Graib e cosa fa l'esercito americano? Anziché ottenere informazioni utili dai prigionieri li impila uno sopra l'altro e li fotografa!Trarre godimento dalla sopraffazione di un altro essere umano è una parte oscura di noi uomini…

Come spiega l'enorme successo di Hostel?

Oggi come oggi in America i pazzi hanno preso il controllo del manicomio: un uomo distaccato che ha sempre vissuto in un mondo fatto di soldi e petrolio, e che pur non avendo mai combattuto ed essendo un imboscato manda i giovani a morire in una guerra inutile. Oggi le cose stanno peggiorando e dopo la sua politica di invasione di Afghanistan e Iraq c'è tanta gente che non vede l'ora di farsi saltare in aria portandosi appresso un bel po' di americani. Nel frattempo Dick Cheney controlla i media e la gente sa che non c'è possibilità di vincere la guerra. I nostri soldi non ci servono a nulla e il nostro esercito è inerme. Siamo sull'orlo di una catastrofe e qualcuno dice che io faccio film dell'orrore. Siamo seri, la mia è solo finzione e l'America oggi ha paura. Abbiamo come Presidente una scimmia che ci ha precipitato in una guerra senza fine e senza via d'uscita. Avevamo un grande esercito che oggi è ridotto ad un branco di ragazzini spaventati. Le persone hanno paura e hanno bisogno di urlare. Nella vita di tutti i giorni non puoi farlo. Cosa penserebbe la gente di te? E allora te ne vai al cinema per sfogarti vedendo un film del terrore. Mi creda, però, non c'è nulla di più spaventoso - oggi come oggi - di George W.Bush.

Hostel è un film dal sottotesto politico?

Assolutamente sì, per me gli unici horror che hanno un senso e che rimangono nel tempo sono quelli che mantengono insieme un sottotesto di qualche genere. Il mio cinema nasce da un'inquietudine molto persona che metto sul grande schermo. La mia non è una critica all'America, ma semmai è una modalità per commentare il comportamento americano degli ultimi anni.

Quindi un sequel è quantomai necessario…

Sì, anche se ho scoperto che ne avrei diretto uno soltanto da Internet. Una mattina ho aperto la mia posta elettronica e ho visto che decine di persone mi mandavano mail di congratulazioni perché lo Studio aveva dato il via libera ad un nuovo film. Sono contento di potere fare un seguito e credo che ci siano altre idee disturbanti che potrò inserire nella trama. Può essere divertente…

Come sarà Hostel 2?

Sicuramente molto più violento e non così 'addomesticato' come il primo. Penso che il cinema horror americano sia pessimo oggi come oggi. Qualche film è buono, ma - per la maggior parte - stiamo parlando di spazzatura. Negli anni Settanta ogni grande regista americano ha saputo fare degli horror straordinari: Steven Spielberg, Stanley Kubrick, Ridley Scott, William Friedkin erano dei grandi registi che si cimentavano in questo genere, mentre c'erano dei giovani talenti come Toby Hooper, George Romero, John Carpenter, Wes Craven, David Croneneberg, Sam Raimi che davano vita a piccoli capolavori low budget. Negli anni Ottanta tutto questo è finito, mentre adesso si fanno dei remakes schifosi come The Fog e La maschera di cera. Film senza palle che - secondo la mentalità hollywoodiana - dovrebbero piacere a tutti e che, invece, non fanno nulla diventando inutili. Non spaventano nessuno, non offendono nessuno e non sconvolgono nessuno.Così io e Quentin Tarantino abbiamo pensato che anziché fare un film low budget da quaranta milioni di dollari, avremmo dovuto farne uno super low da quattro milioni per avere tutta la libertà di cui avevamo bisogno. Se non vi piace l'horror, andate a vedere qualcos'altro…

Cosa, ad esempio?

E' una bella domanda che mi consente una risposta paradossale: Hostel è pieno di immagini e situazioni tanto orribili quanto raccapriccianti, ma per me sono altri film spaventosi: Una scatenata dozzina 2 e Vizi di famiglia sono tra le cose più spaventose che ho visto in vita mia. E dire che Steven Martin e Eugene Levy sono i miei eroi! Schifezze del genere che costano milioni e di dollari mi fanno davvero vomitare!Hostel è - paragonato a questi - una vera gioia!

Parliamo della libertà di un regista…

Desidero che il mio cinema sia violento, pericoloso, faccia paura e vi dia degli incubi. Se avete paura, beh…la cosa migliore è che voi non veniate al cinema. Io non cerco e non voglio accontentare tutti: i miei idoli sono