Un corpo celeste malvagio aggredisce con una tempesta fantasmagorica di meteoriti tutti i pianeti dell’universo. Come salvarli dalla distruzione? Ma con un puzzle game! Vero che non ci avevate pensato? Meteos è il più fantascientifico tra gli emuli di Tetris. Alcuni giocatori non avranno mancato di inventarsi storielle più o meno strampalate intorno alla caduta dei celebri blocchi geometrici, ma i più probabilmente si saranno accontentati della loro natura di semplici elementi di un rompicapo. D’altronde Tetris è modello di purezza di gameplay. L’azione, l’incastro dei vari mattoncini colorati, non ha bisogno di giustificazioni per reggere ciò che accade sullo schermo. C’è, diverte e tanto basta. Per Meteos potrebbe tranquillamente essere la stessa cosa. Le dinamiche soggette alle logiche del puzzle game sono particolari di un meccanismo di preziosa orologeria, di una sfida intelligente in grado di catalizzare l’attenzione del giocatore per un periodo direttamente proporzionale alla sua quantità di tempo libero. Sullo sfondo di Meteos il suo autore, Masahiro Sakurai, ha voluto però sistemare una vicenda per arricchire l’impasto ludico. Non era necessario farlo, ma così ha ottenuto un sistema di correlazioni capace di spezzettare il rompicapo in una serie di differenti esperienze, sempre riconducibili all’idea originale, eppure uniche e irripetibili. In questo passaggio è risultato fondamentale il contributo di Testuya Mizuguchi, l’eccentrico game designer già autore di Rez e Space Channel 5, oggi a capo di Q Entertainment, l’etichetta per la quale Sakurai – ex Hal, quelli di Kirby e Super Smash Bros Melee – ha concepito Meteos. Ogni atomo del gioco, dalla caratterizzazione grafica e sonora dei quadri alle leggi peculiari che governano i livelli, collabora alla costituzione di splendide molecole multimediali di divertimento. In Meteos si è chiamati a difendere i pianeti dall’attacco degli omonimi meteoriti, che piovono dal cielo sotto forma di cubetti policromi scaturiti da una cometa. Il concetto alla base del videogame è l’accensione dei meteos, per rispedirli nello spazio contro il mittente prima che, riempiendo lo schermo inferiore della console (in quello superiore è confinata la rappresentazione dello scontro con balletti e brillanti esplosioni), annientino il mondo preso d’assalto. Perché i meteoriti invertano il loro senso di caduta, si devono affiancare in orizzontale o verticale almeno tre blocchi dello stesso colore, con tutte le combinazioni più o meno complesse che possono conseguire dal decifrare arzigogolati arcobaleni di chiazze. A questo punto dalla linea monocromatica parte una spinta a mo’ di razzo, in direzione contraria alla gravità del pianeta sul quale si svolge di volta in volta la battaglia. I mondi di gioco si distinguono per il vivace incontro - in coerenti motivi singolari - tra il disegno stilizzato che definisce blocchi e paesaggi, la musica elettronica che descrive l’azione via via sempre più sincopata e le caratteristiche fisiche dell’ambiente (che incidono sulla forza e sulla rapidità di risalita e sui quantitativi dei diversi meteos). Temi di pop art che viaggiano dal design industriale alle maglie elettriche o della realtà virtuale, dall’immagine naturalistica al costrutto elementale, quali ad esempio elaborazioni grafico-sonore sulla base dell’acqua, dell’aria, della terra e del fuoco. Il tutto funziona a meraviglia, sostituendo all’iniziale semplicità delle meccaniche prove progressivamente più difficili, che obbligano a una cognizione più profonda degli stilemi di Meteos. Per ricercare i punteggi alti, è richiesto l’uso del pennino, con il quale spostare chirurgicamente e con velocità i vari tasselli del mosaico. Sebbene sia chiara la volontà di Q Entertainment di mettere al centro dell’attenzione il touch screen del DS, nulla vieta di impratichirsi con le regole di Meteos appoggiandosi ai controlli classici: pulsanti e croce direzionale. All’accelerazione del ritmo – molto rapida, dato che una partita dura al massimo una manciata di minuti - si capisce l’utilità del movimento libero concesso dal pennino. Le modalità di gioco sono pensate per tutti gusti, dagli appassionati dei solitari (con tanto di story mode con finali multipli, missioni con obiettivi ad hoc, sfide a tempo e per il record dei punteggi) agli irriducibili del multiplayer (wireless, fino a quattro giocatori). Abbondanti pure gli extra da scoprire, si tratti di musichette, sfondi... Che volere di più? Che il trastullo di giochi come Meteos non manchi mai da nessuna console portatile. Sakurai e Mizuguchi hanno dimostrato che ancora oggi, con un’idea semplice e parecchio stile, si può costruire “in casa” una pietra miliare del divertimento, dove ogni principio dell’alchimia gira senza attrito, per il verso giusto.
Meteos
Immagini del gioco
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