Chiare, fresce e dolci acque: così declamava il Petrarca nella famosa poesia dedicata a Laura, ma nei racconti scritti da Koji Suzuki nella antologia Dark Water questo elemento poetico e ora prezioso è visto in tutt’altra maniera.L’autore partendo dalla considerazione che l’acqua ci dà la vita, ma può anche togliercela ha scritto questi racconti che si susseguono con lo stesso ritmo, ipnotico ed inquietante delle onde di un mare mai calmo.
Koji Suzuki è famoso per la trilogia di Ring (Ring, Spiral e Loop tutti pubblicati dalla Editrice Nord e come per Ring anche da Dark Water sarà tratto un film
Dalla quarta di copertina: Nulla è più normale dell'acqua. Eppure basta guardare appena sotto la superficie per rendersi conto di come quell'acqua che da la vita possa anche toglierla. E per capire che, sebbene tutti noi ne abbiamo bisogno, essa può addirittura ucciderci. Infatti è proprio la vita (che conosciamo benissimo) e non la morte (che non conosciamo affatto) la vera fonte delle nostre paure. Scaturiti da queste riflessioni, i racconti di Dark Water si susseguono con lo stesso ritmo - ipnotico e conturbante, ricco di fascino, ma anche di tensione - delle onde di un mare mai calmo. Così, partendo dalle strane presenze che animano una casa costruita su un'isola-discarica nella baia di Tokyo e passando attraverso la misteriosa sparizione di un pescatore violento e ubriacone, la scoperta del motivo per cui un lussuoso yacht sta andando alla deriva e la rivelazione di un omicidio compiuto da una persona insospettabile (e in un modo insospettabile), Koij Suzuki traccia una rotta inquietante, usando come punti di riferimento quegli elementi impalpabili che trasfigurano gli oggetti e le atmosfere del quotidiano in qualcosa di assai più misterioso e profondo. E, navigando tra horror e thriller psicologico, giallo 'classico e ghost story, crea un libro elegante e sorprendente.
Dark water di Koji Suzuki (Dark Water, 2004), Traduzione di Emanuela Cervini, Editrice Nord, collana Narrativa 235, pag. 267, euro 16,50.
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