Sensualità, bellezza, ma anche avventura e ricerca di qualcosa che trascenda noi stessi sono al centro di The New World il nuovo film scritto e diretto da quel grande genio che è Terrence Malick.
Una pellicola dal tono rarefatto e - al tempo stesso - intenso sulle conseguenze della conquista di un piccolo pezzo di terra della Virginia del diciassettesimo secolo. Un film ispirato alla vera vita di Pocahontas in cui Malick rilegge l'invasione del nuovo mondo da parte degli europei alla luce di una grande occasione perduta non completamente per colpa loro: quella di integrarsi nella grande cultura indiana e cogliere qualcosa che percepiamo tramite la bellezza e la forza immaginifica della protagonista del film.
Senza gli animaletti parlanti Disney e senza canzoni, The New World è la storia di una duplice conquista: di una terra da parte di un gruppo di uomini, di una donna da parte di un uomo che non capisce quello che si trova a vivere. O - più verosimilmente - ne resta terrorizzato. Ci si può attendere che un mondo nuovo obblighi anche ad una nuova filosofia dell'esistenza? I protagonisti del film sono conquistatori, non viaggiatori.
Sono 'turisti' armati, non esploratori alla ricerca di qualcosa che sia al tempo stesso forte sul piano della vita quotidiana ed esistenziale.
Non ci troviamo, però, dinanzi ad una pellicola romantica: anzi. Il film è la celebrazione dell'esplorazione e - in questo senso - è sia pellicola d'avventura che - estremizzando - perfino di "fantascienza".
Come abbandonato su un altro pianeta (in questo senso si parla addirittura di un mondo nuovo e lontanissimo...) il capitano John Smith interpretato da Colin Farrell incontra i nativi americani come se fossero degli alieni di cui non comprende le parole, non conosce i costumi, ma di cui - quasi inspiegabilmente - comprende le parole grazie alla presenza carismatica di una ragazza di cui - per tutto il film - non viene mai pronunciato il nome indiano.
Un paradiso terrestre abitato da una donna bellissima di cui è innamorato e che sembra dovere essere costretto a lasciare alla ricerca di qualcos'altro. Con la consueta rarefazione seducente del cinema di Malick, The New World offre allo spettatore una serie di molteplici letture, ponendolo di fronte ad un'opera dalla grande ambizione e dal forte respiro narrativo. Un film avvolgente in cui il cinema esplode in tutta la sua pienezza visiva e che avvolge lo spettatore in maniera tutt'altro che didascalica, lasciando spazio al non detto e seguendo il percorso di una storia vera e affascinante per la sua immaginifica intensità al punto da potere apparire falsa.
Una lettura poetica e romanzesca quella di Malick in cui la narrazione sembra dominata da un irrimediabile sentimento di perdita per le oltre due ore e mezzo di narrazione che obbligano la visione di questa pellicola in un momento di grande capacità di concentrazione per affidarsi in pieno alla storia e lasciarsi sedurre da tanta grazia e fascino.
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