Sono ormai anni che in campo religioso, scientifico, politico viene discusso il problema della liceità morale della clonazione. E proprio quando un argomento è molto “sentito” ecco scendere in campo molti scrittori per esprimere, seppur in forma romanzata, il loro parere.
Il problema viene affrontato da Leonardo Tomasetta con il romanzo Il limite di Hayflick e qui la ricerca prende una direzione veramente interessante e cioè la possibilità di arrestare il processo di invecchiamento.
L’immortalità o una lunga vita, una possibilità che l’uomo sogna da secoli.
Dalla quarta di copertina: Anno 2006. Portogallo. Presso il centro di biologia sperimentale di Coimbra un'equipe di ricercatori guidata dal dottor Ribeira lavora alla clonazione di organi umani mediante differenziazione delle cellule staminali. Segretamente viene anche tentata la rigenerazione cellulare, cioè la possibilità di arrestare i processi di invecchiamento oltre il cosiddetto "limite di Hayflick". L'esperimento scatena l'interesse di una multinazionale del farmaco, disposta a tutto pur di impossessarsi dei brevetti.
Alcuni delitti incroceranno le vicende sentimentali di Ribeira, che coinvolgono Victoria, una pittrice cilena, e la cantante Marta, figlia cieca del direttore del centro di biologia, alla quale Ribeira vorrebbe restituire la vista.
Il limite di Hayflick di Leonardo Tomasetta (2005), Robin Edizioni, collana I Libri bianchi 7, pag. 322, euro 18,00.
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