Il Los Angeles Times ha riportato nei giorni scorsi la notizia che sarebbero stati definiti i dettagli per l'incorporazione della Dreamworks SKG nella Paramount, inclusi i futuri progetti di Spielberg e una biblioteca di oltre sessanta film già prodotti.
L'accordo è costato alla Paramount oltre un miliardo di dollari, ai quali si aggiungono i cinquecento milioni di debiti accumulati dalla società di produzione di proprietà di Steven Spielberg, Kathleen Kennedy e David Geffen. Il chairman della Paramount, Brad Grey, acquisirà il controllo diretto sugli studi di produzione della Dreamworks, e la Paramount diventerà proprietaria dei diritti di tutte le pellicole prodotte dalla Dreamworks (inclusi tra gli altri Gladiator e American Beauty) fatta eccezione per i film a cartoni animati e in computer grafica (come Shrek) che appartengono alla Dreamworks Animation di Jeffrey Katzenberg che si era resa indipendente dalla casa madre già lo scorso anno. Dopo questo accordo, la Paramount sarà proprietaria di metà dei film di Steven Spielberg, uno dei registi di maggior successo della storia di Hollywood.
Questo terremoto nel mondo dei cinema segue a quello di qualche tempo fa con la separazione del gruppo Viacom in due tronconi, Viacom, al quale è rimasta tutta la parte cinematografica inclusa la Paramount, e CBS, alla quale è rimasta la parte televisiva, inclusa la rete UPN e la casa di produzione di Star Trek, Paramount Television. Non è ancora ben chiaro a quale delle due parti sia rimasta la proprietà su Star Trek, ma certo la separazione tra le attività cinematografiche e quelle televisive non è un fatto positivo per una serie come Star Trek che aveva ramificazioni in entrambi i mondi. E il destino del film proposto da Rick Berman, di cui pareva ci fosse già una sceneggiatura, è ancora più cupo di quanto fosse già in partenza.
La scissione della Viacom ha avuto anche una vittima illustre, la Paramount Digital Entertainment, che sarà chiusa a fine anno e con essa probabilmente il sito ufficiale di Star Trek, StarTrek.com.
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