Tre piccole notizie, provenienti da un basso futuro che puzza fortemente di presente, si sono affacciate in questi giorni, in rapida successione, alla mia attenzione. Si tratta, come nell'ormai consolidato spirito di questa rubrica, di piccoli movimenti che si muovono quasi indisturbati sotto l'enorme flusso informativo quotidiano, quello costituito da commenti politici, macroeconomia, morti. Soprattutto da morti, spesso deceduti in modo orrendo. Queste notizie no, invece, non sono terribili, e anzi mostrano il fianco a una speculazione puramente cerebrale, a un processo d'idee e libere associazioni che può portarci direttamente nel prossimo futuro, il basso futuro che è quasi pronto da applicare alla nostra quotidianità.
Per cominciare, ricordo di aver fatto un balzo sulla sedia quando pochi giorni fa ho letto su Repubblica.it la news riguardante un nuovo tipo di ceramica; anzi, più che nuova oserei dire che questa ceramica è rivoluzionaria, perché non si dilata col calore ma si contrae. Ebbene sì, stiamo parlando del primo e finora unico materiale esistente in grado di sovvertire le regole fisiche conosciute; questa ceramica è qui tra noi. L'estratto dall'articolo che ho citato sopra rende molto bene la portata della scoperta: "normalmente quando gli atomi si riscaldano, vibrano e occupano molto più spazio. Gli ingegneri che progettano i ponti usano giunti ad espansione proprio per attenuare questi sbalzi nei giorni caldi, e i treni debbono rallentare perché le rotaie possono deformarsi con il calore. Il nuovo materiale, invece, si comporta nella maniera opposta. Il segreto è nella maniera in cui i suoi atomi "si tengono per mano"; due atomi di metallo sono uniti da una specie di 'corda' molecolare e se congelata allo zero assoluto (meno 273 gradi C), la corda si irrigidisce in linea retta, tenendo separati gli atomi. Ma quando si riscalda, la corda si piega e riavvicina gli atomi di metallo. Il materiale così si contrae invece di espandersi, mentre quando gli atomi si raffreddano la corda si raddrizza, allontanando gli atomi e facendo espandere il materiale".
Un universo di nuove applicazioni si dispiega sotto ai nostri occhi; non so bene perché ma personalmente ho visioni da spazio profondo, dove questa ceramica potrebbe impiegarsi nelle navi destinate ai viaggi intergalattici, dove le temperature estremamente fredde del vuoto siderale garantirebbero al materiale inversamente deformabile - e tutto sommato leggero - un uso universale. Proviamo, quindi, a scandire il canonico passo successivo: come sarà la vita a bordo di questi incrociatori spaziali?
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