Il quarto libro di Harry Potter ha dato vita a quello che - senza dubbio - è uno dei film più riusciti dell'intera saga. Harry Potter e il Calice di Fuoco riporta le avventure del maghetto di Hoghwarths ad uno stile visivo più classico dopo l'interessante, ma non patinato, terzo capitolo dalla vocazione 'sperimentale' diretto da Alfonso Cuaròn.
Più commedia e - per certi versi - più duro e dark, questo film vede Harry alle prese con i problemi di tutti gli adolescenti: i primi amori, alcune inevitabili goffagini sullo sfondo del torneo "Tre maghi" da un lato e dall'altro - del ritorno di Lord Voldemort alla vita.
Divertente, a tratti, esilarante e al tempo stesso perfino commovente, Harry Potter e il Calice di Fuoco prende le mosse dalla Coppa del mondo di Quidditch interrotta dall'arrivo dei Mangiamorte. I fedeli sostenitori del malvagio Voldemort costituiscono il primo segnale che lo spregevole quanto temibile essere sta tramando qualcosa. Da lì una serie di coincidenze tutt'altro che fortuite obbligano Harry a partecipare ad un torneo pericoloso ed insolito cui prendono parte altre due scuole di maghi oltre a quella di Hoghwarts. Gli altri due campioni, la francese Fleur Delacour e il bulgaro Viktor Krum costituiscono dei temibili avversari per Harry che dovrà fare ricorso a tutto il suo coraggio e talento pur di uscirne tutto d'un pezzo, osteggiato inizialmente perfino dai suoi compagni di scuola visto che sembrerebbe avere voluto oscurare l'astro del prescelto a rappresentare Hoghwarths Cedric Diggory.
Con l'introduzione di due nuovi personaggi: Malocchio Moody e Rita Skeeter, l'universo di Harry Potter continua sempre più ad arricchirsi di idee e di trovate. Anche se è difficile sostenere che Daniel Radcliffe non abbia superato per età il suo personaggio, in questo film tutti i giovani attori sono ancora credibili e dimostrano di avere sviluppato nel corso del tempo una grande alchimia recitativa. Una qualità necessaria per dare vita a momenti comici e per fare entrare le avventure di Harry Potter & Co. in una fase adolescenziale e più problematica. Il ritorno di Voldemort (interpretato da Ralph Fiennes) cambia tutto, ma - soprattutto - alza il livello dello scontro che - sotto il profilo letterario - è avanti già di due libri annunciati come film per il 2007 e il 2009. Il dubbio è che - per quell'epoca - gli attori avranno una ventina d'anni con - ancora - un settimo libro da portare sullo schermo tra il 2010 e il 2011...
Una proiezione sul futuro che dà qualche capogiro e che lascia, però, capire lo spirito che anima questo nuovo film: Harry Potter è cresciuto così come il suo pubblico. Per questo motivo il film è - apparentemente - più forte e 'violento' rispetto ai suoi immediati predecessori al punto da essere stato vietato ai minori di dodici anni in Gran Bretagna.
Una scelta estrema, ma - verosimilmente - eccessiva. Come in tutte le favole che si rispettano, il protagonista deve affrontare prove pericolose e spaventose, deve guardare negli occhi l'abisso prima di tornare indietro sano e salvo. Il pubblico che segue Harry in questa avventura ha modo di precipitare all'inferno con lui e - alla fine - miracolosamente potere tornare indietro con un po' di disperazione in più. In questo film manca il lieto fine e la differenza fondamentale con le altre pellicole è che l'atmosfera di attesa riguardo il futuro è assai più marcata che nei tre capitoli precedenti.
Lungo più di due ore e mezza con la colonna sonora composta da Patrick Doyle e non più John Williams, questo film ha un unico grosso difetto dal punto di vista cinematografico. Nato dalla compressione e adattamento di un testo assai più lungo, in molti momenti sembra essere eccessivamente veloce se non addirittura troppo sbrigativo.
Un peccato decisamente veniale sebbene non per questo meno visibile in un film che riporta Harry Potter al centro di una pellicola intensa e brillante come merita questo personaggio straordinario che appartiene di diritto al nostro immaginario colletivo come e più di tante altre figure letterarie e cinematografiche assurte alla gloria di icone pop. Un film interessante che insieme al secondo capitolo sembra offrire un Harry Potter e compagni al loro meglio.
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