- Svegliati, Jack! - lo bacchettò il costrutto - Le zone erogene di Lisa cominciano a sei metri dal corpo fisico! Shigo non te lo ha detto?
- Che devo fare, allora?
- Il trasmettitore simstim, uomo. Mettilo.
128Baud armeggiò con il cerchio Oyster-Turow di cromo scarlatto e pasta elettrolitica ionizzata. Lo cinse intorno alla testa e restò lì, nudo come un celenterato ucraino che attraversi la superficie di una pozza stagnante traslucida del colore di una marea autunnale.
- E adesso?
- Adesso si balla, cowboy. - cinguettò il costrutto, estasiato - Quando gli orgymen chiuderanno i sens-o-matic, l'esperienza empatica tua e di Lisa verrà trasmessa sulla Rete, a disposizione dei clienti connessi, da Sydney ad Anchorage. Il simstim funziona così, uomo, non lo sapevi?
- Ma io e lei...
- Condividerete lo stesso cluster della Matrice, ovvio. - l'8Pollici ridacchiò - Sei sveglio, cowboy. Se vuoi, puoi godere un po' con gli occhi di Lisa, mentre io faccio il lavoro.
- Fottiti, ROM del cazzo! - imprecò l'uomo.
- Non esattamente. - precisò il costrutto - Io...
La voce di 8Pollici si affievolì, virò in infrasuoni decadenti a 10 Hertz, si spense. 128Baud, perplesso, picchiettò sul suo innesto occipitale. E, d'improvviso, sentì che il suo io cosciente veniva proiettato, con Lisa, nella Matrice.
La vide farglisi incontro tra gli origami purulenti del non-spazio. Indossava un kimono virtuale in tinta pastello d'obbligatoria riflessione; i suoi occhi erano uova di cristallo instabile, che vibravano di una frequenza il cui nome era la pioggia e il lontano fragore di treni; la sua pelle era respiro maturo di airone coreano, era il tocco di un cigno clonato che plana su un grigio campo piatto di papaveri allucinati e perversi.
(NdT: Arrrggghhhhhhhh!)
La non-visione di 128Baud non-era sovraccarica dei non-colori della Matrice. Lui e Lisa volteggiavano in un uragano di carne e piaceri psichedelici. E quando infine si toccarono, la sfera virtuale del loro amplesso si cristallizzò in una formazione immobile di silenzio sincopato.
E lui udì la voce.
Karma. Equilibrio. Epistassi.
- Sei qui dove ti volevo, Cowboy Jack detto 128Baud. - Canne d'organo in echi contro vetrate a mosaici d'antichi monarchi ed eretici infiammati.
- Chi sei? - chiese l'uomo.
- Ancora non sono. - rispose la voce - Ma tu sei qui affinché io sia. E, se tu riuscirai, sarò l'Essere. Qualcosa che ancora non c'è. E che, anche quando ci sarà, di esso potrà compiutamente dirsi che saranno.
- Non ci ho capito un cazzo.
- Sapevo che avresti accettato, cowboy.
5 - Batiscafi di utopia
Sospeso nella non-essenza della Matrice, 128Baud tentò di raccogliere i suoi pensieri. Non era facile. Si sentiva come se il suo cervello fosse stato immerso nel grasso bollente e lasciato là, un untume denso e opaco coagulato su lobi arricciati, venato da lampi verdastro-purpurei di dolore nella stanza oscura di un manicomio francese di pallida sintassi. (NdMdT: sono la moglie del traduttore. Aiutatemi! Mio marito Vittorio ha divorato l'Hazon-Garzanti, le grammatiche inglesi e anche i miei numeri di Speak-up! Adesso è in giardino, completamente nudo, che canta "Volga-Volga" ballando sui gerani! Finirò io la traduzione, ma voi chiamate il Pronto Soccorso, prima che i vicini telefonino al 113!) - Ascolta... - disse 128Baud al vuoto che vorticava intorno - Hai detto che posso chiamarti...
- Pornomante.
- Se ho ben capito, tu sei una I.A. Una realizzazione Maas-Holmes. E lavori con Lisa.
- Acuto, ma non abbastanza, cowboy. - echeggiò la voce - Io sono la migliore I.A. inguinale dello Sprawl. Moana Lisa è una mia creatura, non viceversa.
- E vuoi che io ti liberi.
- E' così, cowboy. - confermò la I.A. - Mi sento stanco di questo tran-tran. Sono anni che dirigo orgasmi sulla rete simstim. Tento ancora di innovare, di inventare variazioni, raffinatezze, sottili perversioni, ma sento di essere arrivato alla frutta. Ho lavorato anche troppo per la M-H. Sono riuscito a rendere sensuali e artistici amplessi con le creature più disgustose del pianeta: pitoni, giraffe, meduse, formichieri, guanachi, armadilli, commercialisti di Busto Arsizio... Ora basta: voglio qualcosa di nuovo.
- Così hai raggirato quel coglione di Shigan e i suoi amichetti della Lothar-Mitsubishi, vero? Sei tu che li hai spinti a tentare questa operazione, non è così?
- Tu cerchi risposte, cowboy, ma le tue domande non sono quelle giuste. - disse Pornomante - In realtà Shigo Shigan non esiste neppure. Le vostre personalità sono così facili da manipolare...
- Shigo non esiste? Che significa?
- Te lo spiegherà Sanpaku, Jack. Oppure i suoi padroni tatuati della Yakuza.
- E quel retrovirus cinese? A che serve? Come ti libererebbe?
- La guerra vi ha reso tutti più fragili, cowboy. Intesi come specie. Io sono solo quaggiù. Però vedo più a fondo, e forse anche più lucidamente.
- Di che guerra parli? E perché hai scelto me?
- Il non-essere ha i suoi vantaggi, Jack. Quando lo avrai fatto, una parte di me resterà in te.
- E che ne sarà di Lisa?
- Il freddo della Matrice penetra nelle ossa, cowboy. Corri, corri senza fermarti, corri come sulla lama di un rasoio.
- Ma perché comunichiamo così astrusamente, Pornomante? Forse come sottile metafora dell'impossibilità di comprensione tra un'intelligenza umana e una non-umana?
- No. Il fatto è che il nostro Billy si fa una canna prima di scrivere i dialoghi.
- Billy chi? - chiese 128Baud, confuso.
- E' tardi, cowboy. - tagliò corto la I.A. - Il tuo amico 8Pollici ha esaurito il suo compito. Ora tocca a te.
128Baud riaprì gli occhi. Moana Lisa era riversa tra le lenzuola di seta plastica pettinata, e si strusciava soddisfatta contro il suo fianco. Frusta, guinzaglio e manette giacevano ai piedi del letto.
- Loche? - sussurrava la pornodiva, muovendo appena le labbra tumide del colore del cromo arroventato - Sei tu, Loche? Devi ancora essere interrogato...
- Ben tornato, Jack. - ridacchiò la voce sintetizzata del costrutto - Dove biochip sei stato? Non che si sia sentita la tua mancanza, da queste parti. Ce la siamo passata abbastanza bene anche da soli. Soltanto... ci vorrebbe una sigaretta, adesso.
- Smettila, cazzone registrato. - lo zittì 128Baud - Dov'è il vostro dannato retrovirus?
- Il cinesino? Dovresti avere una fialetta infilata nel... Mi dispiace, cowboy, ma non avevi più i vestiti, e non sapevo dove nasconderlo.
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