Eymerich non si lasciò impietosire. - Vedete dunque, mio caro ex-principe, cosa vi costerà esservi messo contro la Chiesa. Una volta che sarete stato scomunicato, i vostri vassalli Bernard De Cop d'Etat, Francoise De Superenalotte, Enrique Le Manque e Michel Bonjour si ribelleranno. Re Edoardo III reclamerà la vostra testa, i borgognoni vi attaccheranno da nord, il barone Mazzanti si alleerà con il nemico degli amici dei nemici del vostro migliore amico, i genovesi vi affonderanno la flotta, i savoiardi vi volteranno le spalle, gli armagnacchi faranno combinazione con fante, cavallo e cannone, e visto che hanno Jacuzia, Alberta e Kamciatka prenderanno ventidue carri armati e conquisteranno i diciotto territori che sono il loro obiettivo...
Il principe cadde a terra ansimando, le orecchie che gli fumavano. Rivolse una muta invocazione d'aiuto a Guy Zantys, ma questi scrollò le spalle e rispose con voce blandamente risentita. - E che, insomma, devo fare tutto io? Ma lo sai a che ora mi sono svegliato stamattina? Alle laudi meno un quarto! La bambina ha vomitato tutta la notte!
- E non è finita! - infierì Eymerich - Una volta che sarete stato scomunicato, vostra moglie vi lascerà per il suo amante Rigobaldo Rigobaldi Da Rigobalda. Costui, con la benedizione della Chiesa, potrà ripudiare la sua attuale consorte, la duchessa Girina De Ranocchis, e impalmare vostra moglie, che gli porterà in dote il metaducato di Sgargassonne, la contea di Gargamelle e i diritti traversali sull'ipoteca dinastica del marchesato superiore nonché granducato laterale di Tortellen. Così priva di dote, la vostra seconda figlia di primo letto sarà rifiutata dal baronetto Sir Tristan De Gran Palles Mayor, con cui volevate accasarla, e sarà costretta invece a sposare Harry De Lacoste, rovinando le ambizioni matrimonial-araldico-paramediche del casato degli Amburgher-Ketchup. E questo violerà gli accordi che il vostro bisavolo Curzio De Curtis firmò col proprio sangue ad Aquisgrana di fronte al megaimperatore austro-franco-salernitan-parietale che...
- Vi prego, avete vinto voi! - implorò il principe, con il viso verde pisello e la mano premuta sulla bocca - Farò tutto ciò che vorrete, ma smettetela!
Eymerich annuì gravemente. - Il Maligno è stato sconfitto ancora una volta.
Epilogo 1 - MontPopon
- Magister, posso riporre i miei ferri? Eymerich mosse quasi impercettibilmente il capo in assenso. Mastro Lindt, zelante, chiamò i suoi aiutanti, e insieme riposero i pesanti bilancieri, i manubri di marca Fitness e i vogatori nelle ceste di vimini, per poi issare queste ultime sulla groppa del loro cavallo. - E' tutto finito, magister? - chiese Farmimal, pavoneggiandosi nel fulgido cilicio Armani che aveva requisito dalla collezione privata del principe.
- E' finita, padre. - confermò l'inquisitore. - Zantys non tornerà tanto presto dal posto dove l'ho mandato. Ho idea che non sentiremo parlare di lui per secoli.
- E i suoi manoscritti, magister?
Eymerich indicò la sua bisaccia. - Li porto con me ad Avignone. Voglio che Clemente veda con i suoi occhi questi abomini demoniaci: formule per guarire, ma anche per suscitare innominabili piaghe del corpo... Stregoneria pura.
- Siete certo, magister, che in giro non ci siano altre copie di quel testo? - insistette Farmimal, preoccupato.
- Non lo posso escludere, purtroppo. - ammise l'inquisitore. La sua voce si fece minacciosa. - Se qualcuno mettesse le mani sulle formule scellerate di Zantys, acquisterebbe un potere di cui nessun mortale dovrebbe disporre... Ma io sarò sempre vigile, e sempre pronto a rintuzzare le oscure trame del maligno con il fuoco e la potenza della Fede!
Farmimal sussultò. Una punta aguzza del cilicio aveva colpito un punto sensibile. L'anziano frate gemette di piacere.
Epilogo 2 - Fiorano
- Come sarebbe "non può correre"? - Così dicono i referti. - Himmel! - imprecò Jean Todt - La macchina, a Monza, è già pronta!
- Ma la frattura era guarita! - protestò Luca Cordero di Montezemolo.
- Non si tratta della frattura, infatti. - spiegò il giovane medico, con aria imbarazzata.
- E di cosa, allora? - esclamarono all'unisono Todt e Montezemolo.
Il medico tossicchiò. - Be'... a dire la verità non ho mai visto niente di simile. I piedi di Michael sono pieni di... di... Forse è meglio che vediate voi stessi...
Aprì una cartelletta e ne estrasse alcune fotografie. Montezemolo e Todt gliele strapparono di mano.
Sbiancarono. - Eeeeeeeddie! - urlarono all'unisono.
- Yes? - fece l'irlandese, svegliandosi di soprassalto dal pisolino che stava schiacciando all'ombra dei box.
- Tu hai accompagnato quel tizio... Carmelino... all'aeroporto?
- Yes. - confermò Irvine.
- Ed è partito? - ringhiarono i due.
- Yes. - ripetè l'irlandese. - Lui detto avere altro cliente.
- Altro cliente? - il viso di Montezemolo era una maschera di terrore - Che aereo ha preso?
- British Airways. - disse Irvine - Aereo diretto Gatwich, London.
Todt portò una mano alla bocca, pallido come un morto. - Ach! Tu pensare quello che pensare io?
Montezemolo sembrava sul punto di svenire. - Jean, forse è meglio cominciare a cercarci un altro lavoro.
Epilogo 3 - Segrate 1993
Intorno al lungo tavolo ovale, i membri della redazione si muovevano a disagio sulle poltrone imbottite. - Che dobbiamo fare, insomma? - ruppe il silenzio il più anziano, gingillandosi con la targhetta che recitava "direttore". - Non credo che abbiamo molte scelte, Marzio. - disse un secondo, un tizio completamente vestito di nero.
- Quanti anni sono che ci prova? - chiese un terzo - Tre? Quattro?
- Vuoi dire che è colpa nostra, Vittorio?
- No, Giuseppe, ma nel messaggio dice che è molto incazzato, e che sarà molto meglio per noi se questa volta lo facciamo vincere. Altrimenti... be', lo sai benissimo.
- Allora tu ci credi? - accusò il direttore.
- Senti, Marzio, io non ce la faccio più. Purché le faccia sparire, io gli darei anche mia moglie, altro che Premio Urania!
- Ma almeno il romanzo è buono? - chiese il direttore - Tu che ne dici, Giuseppe?
- E lo chiedi a me?! - ribattè l'uomo in nero, indignato - Lo sai bene che di fantascienza non capisco una mazza!
Il direttore anziano raccolse il pensiero di tutti. - D'accordo, gente, vedo che non ci sono obiezioni... Come si chiama questo tizio...? Giovan Battista? Evangelista?
- Evangelisti. - corresse il secondo redattore.
- Va bene, comunicategli che ha vinto. E supplicatelo di toglierci questi... questi affari! - sospirò - La seduta è aggiornata.
Si alzarono. O, almeno, tentarono di farlo. Il direttore anziano caracollò verso la porta reggendosi con gomiti e ginocchia. Il tizio in nero arrancò avanzando a gambe larghe e mugolando di sofferenza. Gli ultimi due lasciarono le poltrone tenendosi sotto braccio e saltellando entrambi su un piede solo.
- Io ne ho una sotto il calcagno che sembra la regina degli Alien. - mugugnò il primo della coppia.
- Sei fortunato. - ribatté il secondo - La mia verruca ha la faccia di Berlusconi. E pretende di voler creare da solo un milione di nuovi foruncoli!
Le luci si spensero con un ultimo guizzo su quello scenario di sofferenza.
FINE
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