La terza rivista ad apparire sul mercato è stata Galassia. Con questo nome sarebbero poi apparse altre due Galassia, quella di Monicelli apparsa a Udine e quella, ben più famosa, pubblicata a Piacenza dalla Casa editrice La Tribuna. Ma queste sono altre storie.
Diretta da Orfeo Landini (che oltre a curare e pubblicare la collana ne traduce probabilmente i testi) appare in veste molto modesta. A 100 lire l'editore offre un volumetto smilzo, di 104 pagine e di piccolo formato (17 cm in altezza per 12 di larghezza), senza rubriche (almeno nel primo numero, che dal secondo appare in appendice, a puntate un giallo, di cui non vedremo la fine di uno sconosciuto autore, probabilmente italiano e una rubrichetta di 2 pagine: Scienza e Curiosità).
Date le premesse non deve stupire se dopo tre numeri le pubblicazioni cessano.
Teoricamente mensile, in effetti esce a gennaio, marzo e giugno 1953.
Le copertine, ancorché non accreditate, sono di Luigi Garonzi, un artista che ci accompagnerà per anni dalle copertine dei "Romanzi del Cosmo" della Ponzoni.
Aldilà dei numeri unici che costellano il settore, una delle più effimere pubblicazioni di fantascienza.
Eppure presentava autori e titoli interessanti, di genere decisamente avventuroso (a dire il vero l'unico genere che prosperasse ai tempi):
Sterminio "A" di Will Jenkins (nome vero dell'autore meglio conosciuto come Murray Leinster), che stando alla copertina aveva venduto in America 3.000.000 di copie.
Leinster era già apparso in Italia con tre storie e sembra strano che si sia preferito il vero nome; quando eravamo piccoli, il nome conosciuto era un fortissimo incentivo all'acquisto (a prescindere dal valore dell'autore).
...e poi vennero i mostri di Brian Berry (un prolifico autore inglese alla sua unica apparizione in Italia)
I serpenti della Morte Fredda di Rog Phillips (salvato dall'oblio da ben due ristampe: una sui Romanzi di Urania nel 1955 e l'altra su Saturno, della mai abbastanza compianta Libra Editrice, nel 1979, entrambe con il titolo La porta sui mondi).
Il valore di questa collana sta solo nei quattrini che si debbono sborsare per entare in possesso dei pezzi; il prezzo richiesto è decisamente da amatori.
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