Seguendo passo dopo passo la sceneggiatura di Flightplan - Mistero in Volo non si può non rimanere colpiti dalla serie di incertezze e di ingenuità che la contraddistinguono: lo spettatore 'smaliziato' non potrà che restare profondamente deluso da questo film claustrofobico e semplicistico in molti, forse, troppi momenti. Come ad esempio quello in cui in pochi minuti viene annunciato un bonifico da cinquanta milioni di dollari da un conto all'altro. (Questa sì che è fantascienza...)

Il cinema, però, pur basandosi radicalmente nelle storie che si vogliono raccontare e nelle sceneggiature, è un mezzo straordinario che trova  il suo punto di forza in quel meccanismo chiamato in inglese suspension disbelief, ovvero la capacità di potere credere ad una storia e sentirsi 'travolti' da essa per quanto strana ed inverosimile possa sembrare. Flightplan - Mistero in Volo appartiene a questo tipo di film dove l'elemento strettamente cinematografico, l'ottima regia e il carisma fascinoso di Jodie Foster inchiodano lo spettatore sulla sedia fino ad arrivare alla soluzione di questo intricatissimo giallo.

La trama vede protagonista una madre vedova da poco: il marito si sarebbe - apparentemente - suicidato nell'appartamento di Berlino dove abitava insieme alla moglie e alla figlia piccola. Tornando a casa in America in aereo, la donna scopre che la bambina è scomparsa e chiede aiuto alle hostess e al comandante. Fatto sta che nessuno ha visto salire a bordo la piccola e - soprattutto - qualcuno inizia a sospettare che la donna non sia del tutto sana di mente. Ingegnere aereonautico è lei ad avere progettato il super aereo in viaggio tra l'Europa e gli Stati Uniti e sarà disposta a tutto pur di ritrovare sua figlia. Anche a manomettere l'aereo e a operare un sabotaggio.

Flightplan - Mistero in Volo è un film particolarmente interessante. nonostante sia limitato da una sceneggiatura non perfetta e dal dispositivo narrativo tipico dei film ambientati in cabine telefoniche, aerei, navi e tutti gli spazi chiusi che funzionano all'interno, meno all'esterno e - in genere - finiscono in maniera mediocre.

La regia 'hitchcockiana' del tedesco Robert Schwentke (autore qualche anno fa dello straordinario Tattoo) è perfetta per mantenere inalterato un tono ambiguo in cui lo stesso spettatore è portato a dubitare di quello che ha visto e di chiedersi se la protagonista sia sana di mente o meno. Thriller psicologico più che film d'azione, Flightplan colpisce per il suo flirtare con il politicamente scorretto (dei passeggeri arabi sono indicati come i possibili rapitori all'inizio...) e - al tempo stesso - per giocare con tutte le inquietudini emerse nel nostro immaginario collettivo dopo l'11 settembre 2001. Ferina, violenta, carismatica e indomabile, Jodie Foster - dopo Panic Room - offre un'altra intepretazione di donna pronta a tutto pur di salvare sua figlia. Ferita e lacerata, è salvata dalla sua intelligenza e dalla sua capacità di rifiutare l'essere rincuorata dalle persone che la circondano. In questo senso, pur con tutti i difetti di cui si diceva, questo film è intrigante e trascinante, perché stabilisce un legame con il pubblico su più piani emotivi, obbligandolo ad arrivare alla fine della storia.

La fine del viaggio, come spesso capita, è, forse, meno interessante del viaggio cinematografico stesso. Eppure -  tutto sommato - Flightplan - Mistero in Volo resta uno dei film più interessanti dell'anno per la sua capacità di combinare una trama di finzione non particolarmente eccelsa alle suggestioni private e pubbliche del nostro quotidiano. 

Questo significa che - alla fine - siamo obbligati a immedesimarci nella cortina di burocrazia e compassione che costringe il personaggio di Jodie Foster ad una reazione violenta e molto appassionata nella sua modernità di 'donzella in pericolo del duemila'. Non ci sono cavalieri erranti in giro. Questa donna è sola e il suo lato oscuro sorprenderà tutti...