L'integrazione tra telefoni cellulari e dispositivi in grado di memorizzare files musicali pare essere sulla bocca di tutti, in questi giorni. Apple sembra apparentemente in grado di dare lo scossone salutare al mercato indicando la strada: un iPod su un telefonino cellulare; ma questa non è una novità perché da anni ormai esistono i Pc-Phone, ovvero computer palmari a cui è stata aggiunta la possibilità di usare la fonia mobile. Inoltre, i Pc-Phone sono funzionalmente espandibili e supportano completamente, anche se con minore capacità elaborativa e di memorizzazione dei dati, le possibilità di un normale pc da tavolo; sono in arrivo, anzi, i primi hard-disk per computer palmari e questo non può far altro che indicare la via verso un'integrazione dei vari device; tutto diverrà sempre più piccolo e intrinsecamente legato. In ogni caso lo scontro vero si consumerà, presumibilmente, sulla capacità che questi oggetti avranno di integrare i nuovi protocolli di comunicazione sopra descritti, compresi quelli a venire, quelli ancora in embrione. E non solo: lo scontro sarà anche, e soprattutto, sulla sicurezza dei dati personali detenuti da tali oggetti e sulle comunicazioni in genere, perché di una cosa si può star certi, ovvero che i prossimi anni vedranno l'affermazione del wireless a scapito dell'ormai desueto cavo. Si parlava di sicurezza, ed eccola l'evidenza: qualsiasi malintenzionato abbia un'apparecchiatura adeguata potrà mettersi in ascolto, on the air, e captare tutte le comunicazioni che avverranno nell'area fisicamente prossima a lui. Magari dopo aver disseminato - come fa un pescatore con i pesci - vermi ovvero virus atti a destabilizzare le difese dei gadget elettronici, così da rendere molli le barriere destinate a proteggere i dati sensibili - è noto che i telefonini con sistema operativo Symbian già soffrono di questo malessere, e il momento in cui essi cederanno sotto i colpi del primo vero attacco virus sembra essere soltanto una questione di tempo.L'integrazione, quindi, di tutti gli apparecchi portatili sembra essere la via verso cui ci si muoverà nei prossimi anni; tale strada non sarà pregiudicata dalla eventuale mancanza di sicurezza perché, come ha dimostrato Windows (molti utenti hanno deciso di usarlo pur sapendo delle sue notevoli falle, per il solo fatto che era facilmente configurabile e gestibile) il fruitore in genere preferisce lasciare l'astrusità dei manovellismi ai tecnici, magari sacrificandosi e avendo un po' meno sicurezza a vantaggio della semplicità d'uso. Se ciò continuasse ad avverarsi potremmo accedere a un nuovo e maggiore livello di difficoltà nell'assimilare le peculiarità e il funzionamento degli oggetti tecnologici, almeno per l'utente medio (non parliamo dei soliti nerds, quelli si troveranno sempre bene con qualsiasi geek abbiano a che fare); si presenterebbe la necessità di un'evoluzione che, al momento, possiamo considerare finale: l'integrazione degli oggetti nella carne.L'integrazione degli oggetti tecnologici di comunicazione nel corpo umano, tramite linguaggi naturali e neurali di comando, ci apre la strada della fantascienza che termina, al momento, con una transenna su cui è raffigurato il limite della tecnologia davvero immaginabile, ora: l'esplosione incontrollata della nanotecnologia.
Lo stato della tecnologia connettiva
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Rubrica Pillole del basso futuro
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