E' venuto il momento, dopo un po' di notiziole sparse, spesso di poco conto e tutte disseminate nel canale Tecnologia, di tirare una somma così da capire in quale stadio dell'evoluzione tecnologica, relativamente al solo ramo delle comunicazioni, ci troviamo. Soprattutto verso quale scenario ci stiamo muovendo. Bisogna comprendere, innanzitutto, il momento storico: un'umanità sempre più invasa dai gadget elettronici che trova sempre più difficile digerire tali apparati. Significa che ci avviciniamo progressivamente al limite strutturale delle nostre carni, alla capacità intrinseca del nostro organismo di allocare e/o maneggiare nuovi e variegati device quali, ad esempio, auricolari Bluetooth, computer palmari, telefoni cellulari di terza generazione, videocamere e televisioni sempre più votate al concetto del digitale; inoltre, nuovi protocolli di comunicazione senza fili si sovrappongono settimanalmente, in un rincorrersi forsennato che non fa altro che disorientare il fruitore medio, quello disinteressato ai dettagli tecnici perché dedito soltanto all'uso degli apparati d'alto profilo tecnologico (il cosiddetto power user). Ancora, il nostro organismo rifiuta l'integrazione invasiva dei gadget e ne subisce le conseguenze, con fatiche d'uso impalpabili che si risolvono in un'ostilità montante verso gli algoritmi interni di tali nuovi apparecchi, così da prediligerne soltanto l'usabilità; siamo posseduti da una specie di consacrazione della pragmaticità che ci fa somigliare a una sorta di nuovi stregoni, ignoranti del vero perché accadono le cose. In questo scenario le novità tecnologiche fioriscono, come si diceva poc'anzi, e con esse le regole tecniche che le permettono. Nel campo della comunicazione senza fili esistono svariati protocolli che promettono di esplodere nel prossimo futuro, così da imporsi come standard dominanti; in ballo è il predominio e la garanzia di velocità estrema delle linee della telefonia mobile a scapito di quelle fisse, mentre quest'ultime si appellano disperatamente a ogni nuova sottigliezza tecnica così da rendere liberi gli utenti dai vincoli fisici del filo, tenendoli legati al caro vecchio numero fisso. Al momento, oltre l'ADSL, la fibra ottica e il 3G, non c'è nient'altro di certo: gli hot-spot del Wi-Fi (che in alcuni casi si trasformano in Wi-Fi Max), gli esperimenti per ottimizzare e velocizzare l'UMTS fino a portarlo alla poco più che teorizzata 4G, i poco diffusi EDGE e HSCSD, a volte il GPRS stesso, tutto rientra in un calderone di tecnologie che funzionano ma non decollano, a volte per poca affidabilità oppure per poca convinzione dell'industria stessa, seduta sui suoi allori e persuasa che i carrier telefonici non facciano abbastanza promozione commerciale delle novità, mentre quest'ultimi accusano le industrie di scarsa usabilità e diffusione dei terminali da loro prodotti. Ciò significa che l'elemento di rottura di questo circolo vizioso salta fuori sporadicamente e non determina, di certo, un salto epocale.
Lo stato della tecnologia connettiva
Una breve considerazione sullo stato attuale dell’arte tecnologica condita da poche, ma sapide visioni del futuro
Tutti i diritti riservati ©2005 Sandro Battisti e Associazione Delos Books
Rubrica Pillole del basso futuro
Articoli correlati
Google phone non piace alla figlia di Philip K. Dick
L'erede dello scrittore pare intenzionata a fare causa al colosso dell'informatica. Oggetto della contesa: il nome...
Maurizio Del Santo, 8/01/2010
Su iPhone il prequel di Star Trek
Disponibile sul negozio Apple il fumetto che fa da prequel al nuovo film di Star Trek firmato J.J. Abrams....
S*, 17/04/2009
Android. Basta la parola
E' arrivato il Gphone, ma non è quello che ci aspettavamo
Sandro Battisti, 7/11/2007
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID