Il che, poi, non era del tutto falso. Susan gli sorrise e sembrò compiaciuta quando Camden la ricambiò con un ulteriore sorriso. Un sorriso da lupo, crudele, ma con un certo piacere che non poteva non definirsi innocente... chissà come sarebbe stato a letto?
Ong si alzò e cominciò a parlare.
– Signore e signori, credo che possiamo incominciare. È opportuno procedere alla presentazione dei partecipanti. Il signor Roger Camden e signora, sono naturalmente i nostri clienti. Il signor John Jaworski è il legale del signor Camden. Signor Camden, questa è Judith Sullivan, il direttore legale del nostro istituto; il signor Samuel Krenshaw rappresenta il direttore dell’Istituto, dottor Brad Marsteiner, il quale, sfortunatamente, non può essere qui oggi; e la dottoressa Susan Melling che ha sviluppato il programma genetico che influenza il sonno. Per quanto riguarda alcuni aspetti legali di interesse comune a entrambe le parti...
– Dimentichiamo per un attimo gli aspetti legali – lo interuppe Camden, – cominciamo subito a parlare della questione del sonno. Vorrei fare un paio di domande.
Susan disse: – Che cosa vorrebbe sapere? – Gli occhi di Camden brillavano di un blu intenso in quel viso dai lineamenti rudi; non era esattamente come lei se lo era aspettato.
La signora Camden, che non aveva né un nome di battesimo, né un avvocato, poiché Jaworski era stato presentato come legale di suo marito, e non come quello di entrambi, sembrava impaurita oppure imbronciata, era difficile stabilirlo.
Ong rispose stizzito: – Allora potremmo procedere con una breve introduzione della dottoressa Melling.
Susan avrebbe preferito un dialogo a domanda e risposta, per vedere che cosa avrebbe chiesto Camden. Ma aveva già abbastanza innervosito Ong, quindi si alzò obbedientemente.
– Comincerò con una descrizione del sonno. I ricercatori sanno da molto tempo che ci sono tre tipi di sonno. Uno è quello conosciuto come il sonno a “Onde Lente”, caratterizzato sull’elettroencefalogramma da onde delta. L’altro è conosciuto come sonno “REM”, caratterizzato da rapidi movimenti oculari, è più leggero, e in questa fase si manifestano più frequentemente i sogni. Insieme, queste due specie di sonno costituiscono il “sonno profondo”. Il terzo tipo di sonno è definito “Sonno Facoltativo” in quanto sembra che la gente possa farne a meno senza risentirne. È il caso di quelli che dormono soltanto tre o quattro ore a notte.
– Come succede a me – disse Camden, – e ho fatto di tutto per abituarmi. Dovrebbero fare tutti così, non è vero?
Sembrava che alla fine tutto sarebbe finito a domanda e risposta.
– No. Il meccanismo del sonno ha delle flessibilità, ma non la quantità di sonno, che è diversa in ogni persona. I nuclei localizzati nel mesencefalo...
Ong la interruppe: – Non credo che sia necessario arrivare a questi dettagli, Susan. Rimaniamo nell’essenziale.
Camden disse: – I nuclei sul mesencefalo regolano l’equilibrio tra i neurotrasmettitori e i peptidi che portano la pressione del sonno, non è vero?
Susan non poté trattenersi dal sorridere. Camden, l’abile finanziere senza scrupoli, aveva assunto un’aria solenne, ansioso di essere lodato per la lezione imparata a memoria.
Ong aveva l’aria acida. La signora Camden guardava altrove, verso la finestra.
– Corretto, signor Camden. È ben informato.
Camden disse: – Si sta parlando di mia figlia. – Susan trattenne il respiro. Quando era stata l’ultima volta che aveva sentito quella nota di reverenza nella voce di qualcuno?
Ma nessuno nella stanza sembrò accorgersene.
– Bene, allora – disse Susan, – voi tutti sapete già che la ragione per cui dormiamo è che nel nostro cervello si accumulano stimoli che inducono al sonno. Negli ultimi venti anni la ricerca ha stabilito che questa è l’unica ragione.
«Né la fase a onde lente, né il sonno REM possono svolgere quelle funzioni che avvengono nello stato di veglia. Succedono molte cose durante il sonno, ma possono succedere anche quando si è svegli, a patto che siano indotte altre appropriate funzioni ormonali.
«Una volta il sonno assolveva una funzione fondamentale nell’evoluzione. Non appena i nostri antenati pro-mammiferi si erano riempiti lo stomaco e avevano seminato il loro sperma dappertutto, il sonno li immobilizzava e li teneva lontani dai predatori. Il sonno era un aiuto per la sopravvivenza. Ma ora è un relitto del passato, come l’appendice. Ogni notte si ripristina, ma il bisogno non esiste più. Così qui, noi non facciamo altro che spegnere l’interruttore alla fonte, nei cromosomi.
Ong sussultò. La odiava quando ipersemplificava tutto in quel modo. O forse odiava la leggerezza con cui trattava l’argomento. Se fosse stato Marsteiner a fare quella presentazione, non avrebbe tirato fuori i nostri antenati pro-mammiferi.
Camden chiese: – E per quanto riguarda il desiderio di sognare?
– Non è necessario. È un bombardamento sulla corteccia cerebrale, anch’esso un relitto del passato, per mantenerla in stato di semiallerta nel caso di un attacco del predatore durante il sonno. Lo stato di veglia è molto più efficace.
– E allora perché all’uomo non si è spontaneamente sviluppato uno stato di veglia al posto del sonno? Voglio dire, sin dall’inizio dell’evoluzione umana.
Lui la stava mettendo alla prova. Susan gli lanciò un sorriso smisurato, accettando la sua sfrontatezza.
– Ve l’ho detto: il sonno era un aiuto per la sopravvivenza. Sicurezza dai predatori. Ma quando un predatore moderno attacca... diciamo un uomo che investe in titoli internazionali, è meglio rimanere svegli.
Camden continuò a sfidarla. – E riguardo l’alta percentuale di sonno REM nei feti e nei neonati?
– Anche questo è un relitto evolutivo. Il cervello si sviluppa perfettamente anche senza quello.
– E per quanto concerne la ricostituzione dei neuroni durante il sonno a onde lente?
– Quello continua. Ma può anche continuare in uno stato di veglia, se il DNA è programmato per farlo. Nessuna perdita di efficienza neonatale per quanto ne sappiamo.
– E per quanto riguarda la produzione di enzimi della crescita che si osservano in così grande concentrazione durante il sonno a onde lente?
Susan lo guardava piena di ammirazione.
– Continua anche senza il sonno. Modifiche genetiche permettono di collegarla ad altri cambiamenti nell’ipofisi.
– E per quanto riguarda...
– Gli effetti collaterali? – chiese la signora Camden. La sua bocca fece una smorfia. – Per quanto riguarda i maledetti effetti collaterali?
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