Come ai vecchi tempi in questo racconto si possono ritrovate battute classiche sheckleyane del tipo: "Dove sono? All'Inferno? Sia ringraziato il cielo, credevo di trovarmi a Jersey City!". Oppure, durante un ennesimo risveglio dinnanzi all'Impresario un solo commento: "Devo ammettere che la camera mortuaria è molto più in ordine dell'ultima volta..."
Di genere ben più classico va segnalato anche il racconto Khasara. Qui risalta un ottimo dialogo iniziale tra Brodsky, soldato semplice dal Q.I. pari a quello dei geni ed il suo Comandante, nonché il rapporto che si instaura tra Brodsky ed il Tenente Muckerjee durante la missione verso Khasara, un bizzarro pianeta che vogliono diventi parte dell'Alleanza. Su questo mondo il Signore del Pianeta, sorteggiato ad intervalli regolari deve vedersela con i nuovi arrivati proprio l'ultimo giorno che ricopre la carica. Lo spirito del racconto è riassumibile in questo passaggio:
- Priorità assoluta - dichiarò - Liberate la linea.
Attese finché la rete di trasmissione non fu completamente sgombra prima di formulare il suo annuncio. - Nave aliena in avvicinamento nel nostro spazio aereo. Si prega di comunicarlo a chiunque non sia interfacciato in questo momento con la rete di trasmissioni biologica. Da questo momento è attivato il sistema di Difesa A. - Si girò verso Denton. - Questo dovrebbe bastare.
- Non le sembra importante dire chi è? - osservò il Primo Ministro.
- L'avevo completamente dimenticato - Aftenby afferrò di nuovo il ramo. - E' il vostro Signore che parla. Aftenby. Il governatore del pianeta, come forse ricorderete. Debitamente eletto dal Sorteggio dello scorso anno.
Un'ultima citazione da questa antologia la merita Klaxon. Qui Sheckley scrive nei panni della protagonista che riesce a fare da interprete con un popolo di scarafaggi ed aiutare i propri superiori della Flotta a condurre una trattativa con questo particolarissimo gruppo alieno.
L'antologia Ritorno nell'Universo viene introdotta come l'opera del Nostro in cui si mescolano in modo brillante e corrosivo science fiction e fantasie alla "Sheckley". In svariati modi di proporsi, dal racconto a tesi al paradosso surreale, egli rimane saldamente in testa all'ipotetica classifica di chi sa scrivere con misura, aggressive, pungenti e fulminanti storie fuori dai consueti stereotipi della fantascienza più tradizionale.
Il suo periodo più produttivo rimane però quello iniziale che lo ha visto lavorare specialmente per Horace Gold. Successivamente non solo limiterà la sua produzione quasi a zero, ma girando il mondo (negli anni sessanta) concederà alle sue idee nuovi e opposti punti di vista. Infatti nei suoi romanzi Mindswap (Scambio Mentale) e Dimension of Miracles (Il Difficile Ritorno del Signor Carmody), senz'altro uno dei più spassosi romanzi da lui scritto, Sheckley elimina completamente l'idea, o meglio l'illusione che l'uomo possa controllare in qualche modo il suo destino: tutti i mondi sono uguali e tutti i mondi non valgono nulla.
E' proprio questa la conclusione a cui Robert Sheckley mira e che ideologicamente ci presenta un personaggio della letteratura americana affascinante, che l'appassionato di fantascienza deve per forza conoscere ed apprezzare. Ai nostri lettori che vogliono avvicinarsi a Sheckley (pubblicato in Italia da Mondadori) consiglio caldamente di leggere almeno l'antologia A.A.A. Asso, Il difficile ritorno del signor Carmody, Scambio mentale e Opzioni.
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