Il critico Sam Lundwall (SF: What it's All About) scrive di Scheckley quanto segue: "Egli eleva le sue fantasticherie ai bizzarri universi di Franz Kafka e Boris Vian. Perchè sotto il suo humor assurdo egli è mortalmente serio. ha qualcosa da dire, un'idea, un concetto, ed usa l'assurdità per presentarlo al lettore".

Un'altro bell'esempio riguarda il racconto Scacco Matto dove Sheckley riesce a rendere caotico il gioco di riflessione e concentrazione per eccellenza. Due flotte, rappresentanti il Bianco ed il Nero, sono una contro l'altra. I CCP, sofisticati calcolatori determinano la posizione svantaggiosa di una delle due flotte. Si crea così una situazione d'attesa determinata dal fatto che la flotta in svantaggio non attacca in quanto verrebbe sicuramente sconfitta, mentre la flotta in vantaggio, per paura di svolgere qualche manovra errata, non si arrischia. Ci si viene a trovare così in una situazione allucinante per chi sa di aver perso e la follia imperversa col passare dei giorni. Sarà proprio questa follia che farà agire l'equipaggio in modo improvviso, scoordinato, sorprendendo la spietata logica del CCP avversario, che verrà beffato sconfitto dal "caos". In questo racconto, come ha avuto modo di constatare il critico Renato Giovannoli, Sheckley manifesta ancora una volta la convinzione che un calcolo strategico basato sulla massimizzazione degli utili conduca di fatto all'incapacità di agire.

Vi è poi da aggiungere che la SF non è mai stata tanto banale ed elementare di quando abbia tentato di accostarsi al sesso. Solo la Social SF ci presenta qualche lavoro ben fatto, e solo pochi riescono a non cadere nel sentimentaloide. Tra questi figura ovviamente Robert Sheckley che ci fornisce due ottimi esempi con il già citato Pilgrimage to Earth e con Grey Flannel Armor (L'Armatura di Flanella Grigia).

Un gioiello a parte di speculazione fantastica è The Seventh Victim (La Settima Vittima), che nel 1965 ispirerà il film di Elio Petri La Decima Vittima.

Riallacciandosi a quanto afferma il critico Lundwall, di piu' recente produzione vi è il racconto Can You Feel Anything When I do This? (Il Dottor Zombie e i suoi Piccoli Amici Pelosi) nel quale Sheckley costruisce una storia dove il confine tra creazione di forme di vita, dietro esperimenti di un pazzo scienziato, e le ragioni intrinseche per le quali ognuno ha diritto di vivere, senza diritto assoluto e senza riserve, porta a comprendere la folle psicologia del personaggio principale. "Ci sarà bene qualcun'altro, al mondo, a pensarla come me. Chiedo a lui di riprendere la lotta, di diventare un guerriero contro il suo stesso genere, di opporsi agli altri individui come si opporrebbe a un incedio devastatore...."

Sempre di produzioni recenti, nella sua antologia Ritorno nell'Universo, Sheckley si presenta con sfaccettature diverse rispetto al suo modo di narrare del passato. Sembra quasi che il racconto che scrive sia una cornice alla sua cultura generale, una cornice dove gli è permesso di spaziare e di scrivere di personaggi storici importanti ed epoche passate. The Resurrection Machine (Dispositivo Resurrezione) parla di simulacri addirittura tirando in ballo Marco Tullio Cicerone e le sue teorie anti Epicuree sostenitrici dell'esistenza di dei nello spazio con sembianze umane, anche se prive di corpo, nonché Michail Bakunin, padre dell'anarchia dei tempi moderni. In Death Freaks (Ghiribizzi di Morte) si modella un Inferno nel quale le persone arrivano aprendovi gli occhi, attese da un cosiddetto Impresario, successivamente muoiono all'interno dell'Inferno stesso e si risvegliano ancora attese dall'Impresario in un loop senza fine. In questo racconto del 1988, Sheckley presenta in questa ambientazione svariati personaggi che hanno fatto la storia, da De Sade a Leopold von Sacher-Masoch, da Poe a Victor Hugo e via dicendo: Baudelaire, Mallarmé, Rimbaud, Gaudi, Piranesi, Mirò, Debussy, Dumas, Balzac, Flaubert, Montaigne ecc...