Infine, vorrei dire che agli occhi odierni il racconto sembra figlio dell'era New Age, il che chiaramente non è (la New Age ha poi raccolto in un calderone molti materiali preesistenti); in realtà Avventura marziana è legato (data la collocazione temporale) più alle idee di un Adamski, il famoso astrofilo misticheggiante polacco-americano capostipite dei "contattisti".
E tuttavia, nelle pagine quasi "rosa" e certamente ingenue della narrazione, che sarebbe tanto facile criticare (se non scartare con un sorriso), emerge non solo un certo spirito provinciale tipico della "Italietta" di quei tempi, quanto soprattutto l'invito perentorio a guardare verso qualcosa di davvero diverso, più grande, genuino e anticonvenzionale (almeno per quei tempi, anche al di fuori della fantascienza); sentimento questo che rimane più attuale che mai, e che è rimasto per decenni prerogativa di una certa sf .
Credo sia soprattutto in tale particolarità - a parte i dettagli d'epoca - l'interesse che può ancora oggi rivestire questo racconto per l'appassionato. (Nota per i curiosi: il film Ultimatum alla Terra è del 1951. Lo cito come uno dei più noti esempi, nella science fiction, di extraterrestri che giungono sul nostro pianeta con un disco volante, recando un messaggio di maggior apertura mentale se non di "ammonimento").
D'altronde, cosa dire di opere come Yargo di Jacqueline Susann, romanzo scritto nel 1979, che mostra analogie con Avventura marziana ma che a dispetto degli anni trascorsi (Sessantotto incluso) continuava a proporre (con successo, pare) stereotipi femminili e maschili nel più vieto convenzionalismo? (Dalla IV di copertina, Oscar Mondadori n. 1740, anno 1980: "Un'avventura affascinante e davvero insolita sconvolge la vita tranquilla di Janet Cooper (...) Alla vigilia del matrimonio, Janet viene rapita per errore da un Ufo e portata su un pianeta dove regna, sovrano assoluto, Yargo. Bellissimo e potente, Yargo è venerato come un dio: Janet se ne innamora perdutamente. Ma su quel pianeta dove tutto è perfetto non c'è posto per l'amore..." (Vi risparmio il resto).
Tornando alla Domenica del Corriere: la science fiction vi farà ancora capolino. Interessante, per esempio, la "riduzione" in 8 puntate, nel 1957, del romanzo Il pianeta silenzioso (1938) dell'inglese Clive Staple Lewis, in pagine di grandi e suggestive tavole a colori, con sottostanti frasi esplicative (una sorta di romanzo riassunto e illustrato, rititolato Malacandra).
Vi invito quindi, stavolta, a immergervi in una riscoperta d'antan con... spirito adeguato.
Riconoscente a chi riuscisse a fornire notizie sul "mistero N. Carelli"!
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID