Si spengono le luci

Attualmente Stirling sta lavorando a una nuova trilogia, di cui è appena stato pubblicato, con ottimo successo di pubblico e di critica, il primo volume: Dies the Fire (2004), ambientata nel nostro mondo dopo l'Evento che ha trasportato Nantucket nel passato. E che ha avuto un simpatico effetto collaterale: elettricità, armi da fuoco e motori a combustione interna hanno smesso di funzionare. Permanentemente, o almeno per un paio di millenni. I capitoli saggio su Internet erano usciti poco prima del blackout in Italia... Per la prima volta Stirling ha deciso di narrare dall'interno una catastrofe e la successiva lotta per la sopravvivenza simili a quelle da cui sono nate il Fifth Millennium e il mondo di Peshawar Lancers, dove invece essa rimane nell'antefatto e nello sfondo. L'azione si svolge sulla costa del Pacifico si sviluppa seguendo tre differenti gruppi di sopravvissuti: una comunità raccolta intorno a una cantante folk neo pagana; la famiglia di un imprenditore che possiede una tenuta nella valle del Willamette, aiutata dal pilota dell'aereo su cui stavano volando al momento del Cambio, e infine Norman Arminger, un professore di sociologia urbana, appassionato di storia medievale e membro degli Anacronisti Creativi (quei gruppi di appassionati che ricostruiscono armi e battaglie del passato), che decide di ricreare una società feudale con l'aiuto delle gang criminali che stava studiando per conto dell'amministrazione cittadina di Portland, e di cui diviene lo spietato capo. Due altri volumi sono previsti nei prossimi anni. Il primo capitolo del secondo volume, The Protector's War è già pubblicato in rete. Carlo è diventato re di un'Inghilterra dove sono sopravvissuti in seicentomila, e sta diventando un po' ossessivo nel ripristinare le vecchie usanze, ad esclusione del sistema parlamentare, però. La nuova regina che si è sposata, una giovane rifugiata islandese, non esercita certo una influenza positiva, e i superstiti membri del SAS si sono riciclati come cavalieri in armatura.

Si conosce già anche il titolo del terzo volume, A meeting at Corvallis, dove figurerà una città stato sopravvissuta intorno a una piccola università.

Ultimissime

Nello stesso tempo Stirling sta lavorando a un progetto che sembra aver incontrato il favore del suo editore (a pensare male si indovina... dipende da come andranno le vendite di Dies the Fire). Un'altra vicenda di storia alternativa, Lords of the Creation: se in Peshawar Lancers era forte l'influenza di Rudyard Kipling, qui l'ispirazione viene dalle storie marziane e venusiane di Edgar Rice Burroughs.

Le prime spedizioni umane nel sistema solare intorno agli anni '60 scoprono una realtà stupefacente: Marte e Venere sono stati terraformati da una antica civilizzazione aliena ormai scomparsa che vi ha trasferito animali e ominidi terrestri. Marte è popolato da decadenti città stato che hanno sviluppato la biologia al posto della tecnologia industriale, Venere è popolato da varie razze umanoidi (H. Sapiens e discendenti degli australopitechi e dei Neanderthal) a vari livelli di civilizzazione, dal paleolitico all'Età del Bronzo. La corsa allo spazio sostituisce la guerra fredda. Marte vede una predominante presenza americana, Venere invece quella sovietica. Le premesse sembrano interessanti, chi vivrà vedrà... Inoltre Stirling ha ripetutamente accennato a un romanzo ambientato dopo una epidemia che ha ucciso o sterilizzato a metà del Settecento la maggior parte dei maschi, In the time of the Red Death.