"Le richieste di Will sono state musica per le orecchie di Alex e per le mie", dice Akiva Goldman, egli stesso un fan di Asimov fin dall'infanzia. Proyas, Smith, Goldsman, il produttore Wyck Godfrey e i dirigenti della Fox si sono dati appuntamento in Florida, dove Smith stava girando Bad Boys II, per lavorare alla sceneggiatura. "Ci siamo chiusi in un albergo e abbiamo dissezionato la sceneggiatura scena per scena", ricorda Goldsman. "Abbiamo mantenuto tutte le trovate e le sorprese dell'universo di Asimov - un elemento molto presente nel lavoro di Jeff Vintar - ma le abbiamo adattato ad una struttura in tre atti".
I realizzatori hanno lavorato per rendere il personaggio del detective Del Spooner qualcosa di diverso dal solito cliché di genere. L'avversione di Spooner per la tecnologia - e per i robot, in un mondo di cui sono parte essenziale della vita quotidiana - era, in questo senso, un elemento critico. "Spooner ama i vestiti d'epoca e la musica del passato; ricorda con nostalgia un'epoca più semplice", dice Smith. "I robot non gli piacciono, perciò è il detective perfetto per indagare su questo omicidio: lui vuole trovare che c'è qualcosa che non va".
Centrale alla storia è il rapporto tra Spooner e la dott.ssa Susan Calvin, una psicologa dei robot: e trovare un'attrice che fosse una partner e un'avversaria credibile per Will Smith, portando il giusto peso emotivo al personaggio creato da Isaac Asimov, si è rivelato per i realizzatori un compito assai difficile.
"Bridget Moynahan rappresentava al meglio ciò di cui avevamo bisogno: una scintilla di umanità nascosta dietro un'apparenza glaciale", dice John Davis.
La Moynahan ha affrontato con entusiasmo le complessità del suo personaggio. Susan è una psicologa dei robot, l'opposto esatto di Spooner. E' molto razionale e molto determinata; riesce a dare un senso logico a tutto, e la sua prospettiva è completamente diversa da quella di Spooner. "Susan lotta disperatamente per aggrapparsi alla logica, perché è sulla logica che ha basato la propria esistenza. Ma nello svilupparsi della storia, ella si trova a sbattere contro un muro scientifico ed emotivo che la cambia per sempre, e che manda in pezzi tutte le sue certezze. Assistere a questo viaggio dell'anima è molto divertente".
"Il personaggio di Bridget e quello di Will approdano allo stesso problema, ma partendo da estremi opposti", aggiunge Proyas. "All'inizio del film, hanno delle certezze esattamente contrarie tra loro. Spooner odia i robot, non si fida della tecnologia, è un tizio che guarda al passato ma vive in un mondo futuristico. Susan, invece, lavora in prima persona alla creazione dei robot e ritiene che essi siano migliori degli esseri umani, e che possano addirittura migliorarli. Queste certezze, alla fine, spingono i due personaggi ad una crisi molto profonda, sebbene con radici diametralmente opposte".
Nella loro ricerca della verità, Spooner e la Dott.ssa Calvin sono aiutati da un robot del tutto unico, Sonny, interpretato da Alan Tudyk. Insieme al team degli effetti visivi, Tudyk ha creato una vera e propria star digitale, dotata di emozioni, intelligenza, e perfino senso dell'umorismo. Al cuore del film c'è appunto il legame emotivo tra Sonny e Spooner.
"Sonny è un personaggio molto interessante e difficile, perché è un robot che in qualche modo ha dei tratti molto umani", dice il produttore Wyck Godfrey. "Ha innocenza e calore, perché è costruito in modo molto diverso dagli altri robot. Ha anche un senso dell'ironia molto sottile. Alan è un grande comico, un grande attore di teatro, e se l'è cavata benissimo".
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