Ma i loro occhi di un giallo incredibile, trasparente come la gemma più preziosa, li tradiscono sempre, e di qui il nome scientifico del genere cui essi appartengono; si deve comunque osservare che essi sono l'unica specie conosciuta del genere Lapicrisum diffusa identica a se stessa in tutti i continenti del mondo conosciuto, e anche questo fatto dimostra una origine divina riscontrabile nelle leggende norrene.
D'altro canto, anche se osservati attentamente a volte essi sembrano svanire, perché la pietra spesso li reclama nei suoi recessi e in qualche modo si dice che di essi si nutra e della loro presenza si sostenga, così essi svaniscono e si calano negli anditi cristallini ivi spinti da questa strana simbiosi.
Ma il Viandante egualmente li ama, perché non solo forniscono a lui indicazioni indispensabili per il suo cammino; certe volte, quando si sentono particolarmente bene accettati, rendono più sopportabile il tedio delle lunghe marce proprio nei momenti in cui, stanchi, ci si dispone a riposare. Di notte infatti, nel silenzio cupo e spesso opprimente delle terre straniere, se ti sei disteso a fianco della pietra che ospita i Lapicriso anche in gran numero, essi sono un notturno compagno fedele e riempiono la solitudine di narrazioni eterogenee che ti donano volentieri, cogliendole dal recessi antichi della pietrosa madre terra che li genera, solo che tu voglia offrire loro una delicata carezza o un po' del tuo calore, che cedi alla pietra su cui posi il capo per il riposo notturno.
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