Dopo la versione guerriera proposta da James Cameron nel secondo film i produttori decisero che si poteva forse tornare anche a scoprire gli aspetti più vulnerabili di Ripley, un'eroina che era forse diventata un po' troppo rambesca: in quella direzione il personaggio non offriva nessuna possibilità di sviluppo.
Concorda Sigourney Weaver: "Una delle cose più difficoltose nello scrivere di un personaggio come Ripley è che uno dei primi istinti è di ritrarla come una sorta di tosta e dura istruttrice di palestra, che strilla ordini e invita a darci dentro. Credo che in realtà lei sia molto più complessa di così." Con i rimaneggiamenti apportati la nuova versione del copione spostava l'azione da un monastero ad una colonia-prigione, piena di assassini e violentatori.
Nel cast figurava un manipolo di bravi e attori come Charles Dance, Pete Postlethwaite e Charles S. Dutton mentre i personaggi di Newt e Hicks (che pure sopravvivevano agli eventi di Aliens) furono fatti morire nell'impatto col suolo. Non nasconde il proprio rammarico l'attore Michael Biehn: "Fu una grande delusione, ci rimasi davvero male. Non ho mai capito perché abbiano sentito il bisogno di far fuori il mio personaggio, Hicks." Tornava invece per la seconda volta nella serie Lance Henriksen, nel ruolo di Bishop II.
Sigourney Weaver invece ritenne questa decisione molto coraggiosa da parte di Fincher, l'eliminare tutte le persone a cui Ellen era attaccata la metteva in una condizione di poter in un certo senso ripartire ad esplorare il personaggio da zero. E a zero furono anche tagliati i capelli dell'attrice, un look che si contrapponeva in modo netto e deciso all'immagine dell'eroina femminile anche sexy che i precedenti due film avevano costruito. Per quanto riguardava l'aspetto commerciale David Giler stesso dice che la presenza della Weaver era da sola più che sufficiente a dare la continuità necessaria alla serie.
Il set già in costruzione del monastero fu non senza qualche difficoltà trasformato nella super prigione in cui si svolgeva la terza delle (dis)avventure aliene di Ellen Ripley.
Lo stile visivo apportato dal giovane e talentuoso nuovo regista coniugava l'estetica supercurata della videomusica con l'eleganza formale del primo film.
E come nel capostipite c'è un solo Alien che si aggira tra gli umani.
H.R. Giger, disegnatore dell'alien originale fu richiamato in servizio dalla produzione ma lavorò al film solo per circa un mese ed i suoi disegni per la nuova creatura alla fine non furono utilizzati. L'alieno ha un nuovo aspetto perché stavolta si sviluppa dentro un animale.
La Amalgamated Dynamics fu la compagnia incaricata di curare la realizzazione pratica degli effetti della creatura. I leader della compagnia erano Alec Gillis e Tom Woodruff Jr, ex dipendenti dello studio di Stan Winston che aveva realizzato quelli del secondo film. Stabilito che la creatura doveva adesso correre più veloce perché poteva anche muoversi su quattro zampe rimaneva il problema di come realizzarla in pratica. All'inizio si provò ad usare anche dei cani a cui veniva applicata una sorta di casco che riproduceva il cranio oblungo dell'alieno, ma alla fine si optò per un pupazzo mosso fuori campo da marionettisti.
Per i primi piani lo stesso Woodruff si infilò una tuta di gomma che riproduceva le fattezze aliene e girò le sequenze degli attacchi diretti contro gli umani, quelle nelle quali poteva ergersi anche sulle due gambe posteriori. La lunga coda era animata da tecnici posti fuori campo. Tra gli artisti del trucco coinvolti nel progetto figura anche quel Gino Acevedo da noi intervistato su Delos 87 per il lavoro da lui svolto nella realizzazione della saga fantasy de Il Signore degli Anelli ( www.delos.fantascienza.com/delos/87/87310/).
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