Il serpente sembrava impazzito, aveva perso la solennità del rettile e si avvolgeva freneticamente cambiando colore. - Londra - dichiarò Mandala alzandosi in piedi. - Primo gennaio 2000.
Europa, 1 gennaio 2000
Non c'era un luogo senza musica, una piazza senza gente che ballava. La musica si mescolava con i riverberi e gli echi, le sfumature, i rumori. Ovunque la gente che si parlava compiva gli stessi gesti, le teste vicine, i corpi rannicchiati, urlavano poche parole nella disperata intenzione di coprire gli scrosci dell'uragano .mid. Art Decad si era appena allontanato, aveva raggiunto l'uscita del vicolo e aveva svoltato a destra, verso il fiume. Non si era girato a guardarci; dopo il separarsi dei millenni, non ci avrebbe neppure visto. Tenevo in mano la Tokarev, 550 grammi di metallo, ceramica e plastica, mentre i secondi del nuovo millennio si accendevano e si spegnevano come i bagliori gelidi delle stelle cadenti.
Un homeless si mosse dentro al cellophane che lo proteggeva dalla notte, una bottiglia di whisky scadente rotolò nel vicolo, un giovane seduto sui gradini di un'uscita di sicurezza era rivolto verso di noi senza vederci. Alzai la pistola e la diressi verso il suo corpo strisciato di ombre per provocare una qualunque reazione, ma rimase immobile.
- C'è troppa musica, sono sordo. C'è troppa luce, sono cieco - recitò Peter dietro di me.
Abbassai l'arma e mi avviai verso la strada che costeggiava il fiume.
- Cosa hai detto? - chiesi.
- Sono le parole di una canzone.
- Di chi?
- Non è ancora stata scritta.
Frank trascinava la valigia sulle asperità del vicolo, le rotelle strisciavano e s'incastravano nella spazzatura, nei cocci di bottiglia, nei detriti.
Il congedo di Art Decad rappresentava la fine di un tipo di vita e l'inizio di una nuova. Eravamo stati, allo stesso tempo, fautori e vittime di un cambiamento epocale, dell'avvento di una nuova tirannia globalizzata e feroce, ma, allo stesso tempo, debole e instabile. Le epidemie, e il modo stesso in cui erano state scatenate, avevano dimostrato che il sistema mondiale era assolutamente fuori controllo. Un buzzurro di provincia con le manie di grandezza, a causa della propria maldestra avidità, aveva inconsapevolmente fermato l'urgenza demografica e permesso una ristrutturazione del capitalismo occidentale in crisi a causa dell'emergere di nuovi centri di potere orientali. Un battito d'ali di farfalla a Parigi può provocare un tifone sulle coste del Pacifico, o, uno stronzo in Italia può provocare un'epidemia nel sud-est asiatico.
- Ora che Art Decad se n'è andato mi sento davvero Mascara Snake. Un essere nuovo che percepisce quello c'è intorno a noi come il proprio mondo, e non come qualcosa che viaggi a una velocità superiore - dissi senza curarmi di essere ascoltato.
Un gruppo di emigrati giamaicani stavano incendiando alcune auto posteggiate e infrangendo i cristalli con delle mazze di ferro. Un ragazzo indiano, un gracile adolescente che sfidava il freddo notturno a torso nudo, lanciava pietre e bottiglie vuote contro una casa vittoriana di tre piani.
- Skin, bastardi, uscite fuori. Teste rasate del cazzo, uscite fuori. - Il ragazzo attendeva ansando i periodi di silenzio e urlava.
Uno skin uscì dal portoncino verde dell'edificio e venne colpito da una sassata.
- Paki del cazzo, sei morto - ululò tenendosi la testa con una mano. Dietro di lui altri giovani dalla testa rasata si spingevano per uscire ad affrontare il giovane indiano impazzito.
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