Alcune fanzine degli anni Settanta
Alcune fanzine degli anni Settanta

Negli anni Settanta c'era un grande fervore, anche fantascientifico. Ti sei mai coinvolto in qualcuna delle varie iniziative che nascevano al nord, e che spesso hanno lasciato un segno? (penso, ma non solo, all'attività del Collettivo Un'Ambigua Utopia).

Fino al 1976 rimasi un lettore isolato e in preda a un vero shock culturale. Era uscita Robot e avevo iniziato a leggere Galassia. Credo che Vittorio Curtoni, che per me è un vero "padre", debba essere citato come uno di quei... cattivi maestri che condusse molti adolescenti verso una strada differente dai progetti dei loro genitori, insegnanti, questori e preti. Quando usciva Robot leggevo la rivista a scuola e mi rendevo conto della palese inferiorità dei modelli culturali che mi venivano comunicati, almeno in letteratura, mentre io mi permettevo racconti come Gente di Sturgeon, Stella imperiale di Delany, Le porte del suo viso, i fuochi della sua bocca di Zelazny e loro si beccavano Cassola e altre letture istituzionali. Dunque, Curtoni è stato per noi una sorta di Toni Negri che dalle sue pagine ci incitava a essere insoddisfatti del mondo e a pensarne un altro diverso. In tutto questo casino negriano-curtoniano incontrai una persona che non dimenticherò mai: Bruno Baccelli, di Carrara.

Bruno era il redattore di Fantasia sociale, una fanzine ciclostilata che univa la fantascienza a temi esplicitamente politici. Era una di quelle esperienze come Ubik di Pescara e Cavalieri neri di Reggio Emilia, che rappresentavano la rottura con il fandom tradizionale e leggevano la fantascienza come un elemento della cultura alternativa e giovanile. Ricordiamo che in quel periodo la musica rock era letteralmente intrisa di fantascienza con David Bowie, Jefferson Airplane, Hawkwind, Area, Gong, Magma e altri. Trascorrevo le vacanze a Carrara, e io e Bruno ci vedevamo tutti i giorni, parlando di fantascienza e di politica. Lui aveva abbandonato Avanguardia Operaia e diventava progressivamente anarchico. Qualche tempo dopo, Fantasia Sociale (la prima rivista su cui scrissi) si fuse con Cavalieri Neri dando origine a una pubblicazione davvero geniale: Lucifero. Era coordinata da Baccelli, Daniele Ganapini, Daniele Brolli e Gianluigi Pilu, e si poneva un passo avanti rispetto a tutti [NdC: in questa rubrica sono stati pubblicati racconti di Ganapini e di Pilu]. Non si occupava solo di fantascienza ma di immaginario, comprendendo come esso si stesse drammaticamente modificando. Da questa esperienza fondai a Genova il Collettivo Crash, richiamandomi all'omonimo romanzo di James Ballard. Era il 1979, e dopo l'esaltazione del '77 qualcosa di tetro scendeva su di noi senza che ce ne rendessimo conto. Curtoni abbandonava la direzione di Robot e Toni Negri veniva arrestato il 7 aprile. Una coincidenza?