Se dovessi indicare degli autori sf (d'ogni epoca e collocazione) che maggiormente hanno capito dove andava il mondo, chi citeresti e quali loro storie in particolare?

Sono sparsi in tutto questo sbrodolamento. Parlo di tre italiani, se non ti dispiace. Il primo è Valerio Evangelisti, che stimo moltissimo in tutto. Per le sue qualità letterarie, per la coerenza, per il coraggio politico, per il suo sincero spirito collettivo, per la sua impressionante cultura. Le sue storie sanno parlare del presente in quel modo che dicevamo, essere rappresentazione narrativa delle contraddizioni e delle trasformazioni della società. Più sono fantastiche e più sono vere... Vittorio Curtoni perché mi trasmette sempre una grande nostalgia. Non c'è niente di futuro in lui, almeno per quello che mi colpisce, ma qualcosa di lento ed estremamente profondo. Mi è sempre sfuggito qualcosa della sua narrativa, all'inizio pensavo a un influenza di Ballard, ma è solo superficiale, di tecnica. Forse solo un romanzo ci aiuterà a capire. L'altro è il mio amico Claudio Asciuti... Certo è un amico e ne parlo bene, ma questa è una tautologia, è un amico anche per la sensibilità e l'originalità che possiede, e che in qualche modo caratterizza la sua scrittura. Purtroppo posso parlare solo de La notte dei Pitagorici, ma non credo che altri autori italiani abbiano saputo parlare così chiaramente del trauma e dello shock che una persona può provare di fronte a cambiamenti da fantascienza, di come reagiamo, delle scariche ai nostri sentimenti e alle nostre abitudini. Nei suoi scritti ci sono sempre due mondi che lottano per sopravvivere. Direi che anche James Ballard ci narra di questo, benché nelle sue storie il conflitto non si manifesti esplicitamente, e si tratti di una conquista sotterranea e indolore solo perché anestetizzata dai media (ahhh... quale atroce realismo!).Poi Dick, naturalmente, per Ubik soprattutto. Però i miei amati sono anche il Michael Moorcock di Jerry Cornelius (purtroppo inedito, a parte un romanzo), Robert Sheckley per Gli orrori di Omega, Thomas Disch di Campo Archimede, Roger Zelazny per Metamorfosi cosmica e Signore della luce, Samuel Delany per Triton ed Einstein Perduto, Barry Malzberg de Il grande incubo. Tutta roba vecchia, mi dirai...

...che rimane più attuale che mai, oltre ad essere in prima linea nella storia della fantascienza. Ok: fine dell'intervista e grazie, anche a nome di Delos.

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