- Il prete è morto da due ore... in maniera strana, parlando quella lingua impossibile, tutti suoni gutturali a dentali. Apparentemente non aveva nessuna malattia. Analisi a posto, ritmo cardiaco soddisfacente, respirazione polmonare normale... è morto e un attimo prima ha detto qualcosa che sembrava 'Cacciatelo! Non fatelo entrare...', ma non posso giurarci... - Guardò l'orologio, - Ventisette minuti fa è morta la donna, apparentemente stessi motivi,... o meglio stessi non-motivi...

Mòlder guardò l'orologio, ore 0.07 gli diceva il display a fosfori grigi di un orologio che forse da piccolo si era letto troppi romanzi di Jan Fleming. 0.07 meno ventisette faceva le 23 e 40.

- Volete vedere i corpi? - Ridolfi dottor Pietro sembrava temere che se ne andassero. - Sono stati portati all'obitorio e c'è tutta la ressa di ispettori, poliziotti e scassacazzi...

- Sì!, ne saremmo felicissimi - disse Sculli ed era molto attaccata a lui (fisicamente) mentre passavano lungo il corridoio. Anche lei doveva essersi accorta del grande bisogno di affetto che tormentava la debole carriera di Ridolfi dottor Pietro. 'Che brava ragazza!' si disse Mòlder e le avrebbe dato volentieri un calcio all'altezza dell'ingombro posteriore che lei stava facendo dondolare là davanti a lui.

Terni (Italia)

Strada Cesana

28/8/1989

Se ne stavano tornando verso Portaria, dal Filippetti che aveva detto di attenderli in chiesa. Avevano visto i corpi di quelli morti. Avevano visto i corpi di quelli che si affannavano attorno a loro. Avevano visto che non ci capiva un ciufolo nessuno. Avevano visto che lì non c'era altro da fare.

Scendendo le scale lei aveva dimostrato tutta la sua originalità.

- Tu che ne pensi?

Prima o poi un pugno glielo do, pensava Mòlder, e poi glielo dico.

- E' il caso più strano che ci sia mai capitato, non credi?

Lui per farle dispetto avrebbe anche dichiarato che era tutto chiaro e lampante e che soprattutto ogni cosa presentava una logica stringente. Voleva gridarle di essere ateo, di non aver mai sentito parlare di Don Bosco e di essere originario del Guatemala meridionale, di andare pazzo per i fumetti di topolino e di amare la trippa alla genovese... ma volle usare l'ironia: - Non saprei cosa dire, in quanto a dichiarazioni non sono in vena, come disse la goccia di sangue cadendo sul vocabolario della lingua italiana.

Ci fu attimo di silenzio.

- Adesso ti metti a cazzeggiare come quel cojone del bar? Io penso che il prete e quell'altra siano morti per via di qualche virus sconosciuto...

- E il corpo del beato? E la luce verde?...

- Contatto con gli alieni!

Ecco, lo aveva detto. Prima o poi ci sarebbero arrivati. Alieni. Si può dire quasi che fossero i loro datori di lavoro, sempre in giro per l'Italia (e una volta anche a Malta!) a cercare ometti verdi, come in un qualsiasi serial televisivo pieno di luoghi comuni, anche se, in questo caso, qualcosa di originale c'era, luce verde al posto di pelle o squame verdi.

- Io dico che potrebbero essere morti per qualche virus sconosciuto... - ci fu un attimo di silenzio. - ...e se avessero infettato anche qualcun altro?...

Sì, ci mancava anche questa e poi erano a posto. Virus sconosciuti, alieni, magari rifacciamo il remake del remake del remake dell'invasione degli ultracorpi... e intanto magari già c'era qualcuno che aveva scritto 'L'invasione degli ultracorti' e qualcuno stava pensando di scrivere 'L'invasione degli ultracolti'.

In macchina Filippetti Arturo s'era addormentato.