E poi vi erano altri eccessi. Il marito di sua cognata, preso dal rimorso dopo una scappatella a sua insaputa, aveva preso a comportarsi molto bene con costei. Lavava i piatti dopo cena, aiutava a fare il bucato, rammendava le calze, vestiva i bambini, non guardava più le partite di calcio in TV. Aveva persino espresso il desiderio di andare al cinema ogni sera. E cosa aveva combinato sua cognata? Aveva chiesto il divorzio perché asseriva che l'uomo doveva essere stato invaso da un'entità aliena, come nel film L'invasione degli ultracorpi.
Improvvisamente dal corridoio cadde qualcosa. Una piccolissima figura che ricordava gli Hobbit tolkieniani, sgattaiolò dietro il divano nascondendosi. Loredana imprecò tra se sotto il cuscino: "Questi maledetti assestamenti, un giorno o l'altro si fermeranno". Non le era nemmeno casualmente passato per la testa che qualcuno potesse aggirarsi misteriosamente nel suo appartamento. E alla mattina, quel libro per terra sarebbe stato raccolto soprappensiero, convinta che fosse stata lei a lasciarlo in giro.
Quando fu ora di alzarsi l'agente Pasculli era ridotta a uno straccio. Sì e no aveva dormito diciotto minuti, il resto incubi e "assestamenti" dei mobili di casa. Appena aprì gli occhi vide sulla parete una lunga ombra nera che ricordava la sagoma di Nosferatu. I suoi occhi erano però impastati e, appena li sfregò con due dita, l'ombra svanì silenziosamente.
Tre ore più tardi, dopo un minimo di make-up, Loredana era pronta a uscire per incontrarsi con il suo collega, ma d'improvviso venne colta da un giramento di testa. Forse era incinta e questo le avrebbe impedito di partecipare a qualche investigazione; probabilmente anche il caso che avevano per le mani proprio in quel momento, quello con il sosia di Craxi.
Si sentiva molto debole e aveva la nausea. Loredana si trovò in preda al panico. Era davvero incinta? Se ciò fosse risultato vero sarebbe stato uno dei misteri più trascendentali della sua esistenza. "Incinta?", si ripeteva con ossessione. "Ma di chi?". Forse si trattava di un altro terribile XL files che non avrebbe avuto facile risposta.
Zona Corso Lodi, appartamento di Fosco Muldèr
Martedì, ore 7.15
Il cielo su Milano aveva il colore di un televisore sintonizzato su Telelibertà Piacenza, vista dalla casa dell'agente Fosco Muldèr. Ovviamente non si vedeva niente perché da Milano Telelibertà non si riceve. Una grande nebbia aveva preso il sopravvento della città, mentre una pioggerella costante, iniziata a scendere durante la notte, aveva sciolto quasi del tutto la neve e il ghiaccio. L'uomo era nel pieno dormiveglia mattutino. La scoperta del giorno prima al laboratorio l'aveva agitato molto. Come si inquadrava questo mistero? Rientrava davvero negli XL Files? O era uno di quei trucchi da baraccone per screditare il loro lavoro? Fosco, dopotutto, ne era certo: gli alieni - quelli veri - scendono sulla Terra e lo fanno solo per disturbare il quieto vivere degli esseri umani; fanno sparire sotto il naso i mazzi di chiavi, fanno bucare i calzini, fanno suonare gli antifurto delle macchine mentre dormiamo. Sono da combattere con tutte le forze. Forse, anche il governo è al corrente di questa realtà e cerca di coprirla confondendo le idee, e sviando le indagini. Ecco perché vengono costruiti i processi di Mani Pulite e del mostro di Firenze, perché vengono fatti deragliare i treni e ogni anno si mette in pericolo l'incolumità psicologica della nazione con il Festival di San Remo. Il caso del clone di Craxi avrebbe potuto davvero rientrare in una di quelle manovre occulte, dopotutto.
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