- Il CRX?

- Non vi dice nulla questa sigla? - disse l'uomo, e fece una lunga pausa mentre tirava fuori dalla tasca uno strano aggeggio e lo annusava.

- CRX, come Craxi - disse Muldèr.

- E FFN come Fanfani, e NDR come Andreotti... - mormorò Loredana.

L'uomo sorrise. - Bravi. Vedo che avete capito.

Fece un ampio gesto con la mano. - Quello che abbiamo qui, miei cari agenti, è una banca genetica. Abbiamo il DNA di tutti gli uomini politici della Prima Repubblica - così dicendo tirò fuori dalla tasca un cerotto e se lo applicò sul collo.

- Era meglio se erano alieni - bofonchiò Loredana.

- Ma non è tutto. I nostri bioingegneri subnucleari hanno elaborato uno speciale virus, capace di incapsulare un codice DNA e, una volta iniettato in un soggetto, di sostituire completamente il DNA originale con quello ospite. In poche ore, il soggetto si trasforma praticamente in un clone, simile in ogni dettaglio al donatore originale del DNA che gli è stato introdotto. Quando saremo pronti, inseriremo il virus nei cosmetici prodotti dalla nostra società di copertura, e tutti i nostri clienti si trasformeranno in migliaia di copie dei nostri uomini politici della Prima Repubblica, e la debole classe dirigente attuale verrà sostituita per sempre. - Terminò la frase e si ficcò tre chewing gum in bocca.

Muldèr annuì. - Lo sospettavo. Dunque l'uomo trovato era proprio Lovecraffo.

- Proprio così. Osvaldo Filippo Lovecraffo lavorava per noi: era un ottimo bioingegnere subnucleare, un po' solitario e di provincia, forse, ma fu grazie a lui che superammo una fase molto critica del progetto. Fu la provvidenza a mandarcelo! Un giorno però gli telefonò un suo parente sardo, un certo Tulù, lui lo richiamò e da allora non fu più lo stesso. Un weekend andò in montagna e fece un follia: comprò un antico libro che parlava di un'etnia di africani molto bassi, il negro gnomico, e fu così che cominciò a utilizzare le attrezzature del laboratorio per i suoi progetti personali. Manipolava i geni per creare piccoli mostri. Sospettiamo addirittura che ce ne sia ancora qualcuno che gira libero nell'edificio. Così Strauss decise di cacciarlo. Lovecraffo tornò di nascosto nel laboratorio per recuperare la sua roba, e Strauss lo uccise. - L'uomo fece una pausa per applicarsi un altro cerotto. - Ma fu un errore abbandonare il cadavere così - continuò. - Per questo ho dovuto ordinare a Cricecchi di eliminare anche Strauss. - Si ficcò in bocca un intero pacchetto di smarties.

Muldèr tirò fuori dalla tasca un pacchetto di Camel morbide. - Posso offrirle una sigaretta?

L'uomo sbavò.

- Lo sapevo! - disse Muldèr, esultante. - Lei è il misterioso "uomo che fuma", travestito da "uomo che ha smesso di fumare!".

L'uomo gli rubò il pacchetto e si accese quattro sigarette assieme. - Saperlo non vi servirà a nulla! Perché voi non uscirete mai più da questa stanza.

- Ha intenzione di chiuderci dentro? - chiese Loredana.

- Ho intenzione di uccidervi - esclamò con sicurezza l'uomo che fumava. - Vedete - si confidò, - purtroppo il progetto non funziona ancora a dovere. Attualmente abbiamo a che fare con uno spiacevole problema. Quando il virus viene iniettato in un soggetto, il DNA viene attivato con eccessiva violenza, e il soggetto muore fra orribili sofferenze.

- E' così che vuole ucciderci? - chiese Muldèr.

- Oh, sì. Lei, così bello magrolino, potrebbe diventare un ottimo Craxi. Il dover cambiare peso così rapidamente le causerà un'enorme sofferenza. E lei, signorina, così bella cicciotta, potrebbe diventare una nuova Nilde Jotti. Spero che le vada bene la scelta.