- Bleah - fece Armiani. - Documentazione cartacea. Non potevi portare almeno un dischetto? - Si portò il foglio vicino al volto, fino a toccarsi il naso. - Uhm. Stampante laser vecchia generazione, 300 punti. Scarsa.

- Romeo...

- Ok, ok. Mi metto subito all'opera. - Con un gesto disinvolto diede un colpo al mouse, facendo sparire il salvaschermo e facendo apparire uno schermo incasinatissimo, con decine di icone sparse sulla scrivania. - Scusate il disordine - disse.

Allargò le mani sulla tastiera fino a riuscire a premere sei tasti contemporaneamente con una mano sola, e si udì un "blip".

- Eh, che figata? - disse, come se avesse fatto qualcosa di eccezionale.

- Cosa? - chiese Fosco.

- La mia nuova shortcut per collegarmi a Internet. Ah, da notare il router ISDN - buttò in terra un cumulo di carta rivelando un oggetto dal design piuttosto strano a forma di gambero. - E' in grado di interfacciare a Internet fino a 254 computer in rete Ethernet e fa anche da proxy server.

- Ma lei ha altri computer? - chiese Loredana.

- Solo questo. Ma bando alle ciance, mettiamoci al lavoro.

Il mouse corse sulla mousepad alla velocità della luce. Apparvero undici finestre di dialogo, e senza che Fosco riuscisse a capire cosa stesse accadendo scomparvero una dopo l'altra.

- Bene. Ora siamo collegati in Telnet con il database server del SISMI. Si tratta di un FreeBSD 2.0. Ci inseriamo usando come userid lp0, ovvero ci facciamo passare come stampante. Da lì caricherò un software che tenterà tutte le password possibili per diventare superuser. A quel punto potremo chiedere una nuova login come root e il sistema sarà in nostro potere.

Fosco era a bocca aperta.

- Quanto ci vorrà? - chiese Loredana.

- Già fatto. Ci metto più a dirlo che a farlo. Ora butto giù un piccolo script in SQL per interrogare il database.

Le dita scorsero sulla tastiera così veloci che era impossibile vederle.

- Ecco qui. Ho tutte le informazioni sul vostro uomo. Come le vuoi?

- Vuoi dire che hai trovato qualcosa? - chiese Muldèr stupefatto.

- Certo - fece Armiani concentrandosi sulle proprie unghie. Le strofinò sul maglione per lucidarle. - Allora, le vuoi in pdf, word 7, troff, html o TeX? Consiglierei TeX.

- Non potrebbe, che so, stamparcele su carta? - chiese Loredana.

Armiani la guardò con un'espressione così disgustata che Loredana avrebbe voluto scomparire.

- E va bene. Così vedrete come stampa una vera stampante. Laser a colori, quattro toner, calibrazione della quadricromia e colori Pantone incorporati, 16 pagine al minuto e 48 mega di Ram. Ah, e avete visto questo? - tirò fuori dal taschino un aggeggio grande più o meno come un taccuino. - PDA US Robotics, programmabile in C++, 8 mega di Ram, ci scrivi su con la penna ottica. E... ah, Fosco, devo farti vedere il nuovo scannerino da tastiera che ho appena preso, tira su la pagina a 256 colori in 7 secondi...

- Scusi - fece Loredana con un pizzico di veleno nella voce, - ma non farebbe meglio piuttosto a uscire con qualche ragazza?

- Ah - fece Armiani, alzando le spalle. - Al momento con le donne ho qualche problema, ma sto aspettando che venga rilasciata una nuova versione con interfaccia più user-friendly...

San Donato, Metanopoli, Che fico sei Subnuclear Cosmetics

Mercoledì, ore 20:30 circa

La lambretta raggiunse San Donato divincolandosi nel traffico dell'uggiosa serata padana. Solo allora Loredana Pasculli si accorse che il suo collega era svanito. Dietro di lei il nulla. Rimembrò i vecchi tempi quando i bambini del suo paese giocavano a sparire rapiti dagli UFO. Anche lei aveva provato a dire a sua madre: "Addio, mamma. Me ne vado". La genitrice urlava disperata: "No! Non lascerò che ti rapiscano... Almeno finché non rifarai per bene la tua stanza". E Loredana tutte le volte scoppiava in un pianto a dirotto perché non aveva nessuna voglia di pulire quel letamaio della sua camera e perché i suoi amici diventavano sempre meno. Finché un triste giorno fu costretta a giocare da sola a nascondino. Poi anche i papà dei suoi amichetti cominciarono a comportarsi stranamente. Calzavano tacchi a spillo, portavano con eleganza autoreggenti e gonne corte, vistosi rossetti... Ma questa è un'altra storia.