Afferrò O-Ree per un braccio e tornò dentro la foresta.

Camminava da forse dieci minuti, quando una sagoma scura piombò a poca distanza da lui. O-Ree lanciò un urlo di terrore: O-Gaa Stava davanti la loro. L'uomo li fissò con il suo unico occhio e arricciò un labbro in segno di sfida. O-Baa alzò il suo sasso. Sapeva di non avere speranze contro O-Gaa, e non osava lanciare la pietra per paura di mancarlo.

O-Gaa cominciò ad avvicinarsi, con la sua andatura ciondolante. O-Lii fece capolino attraverso le foglie di un albero.

O-Baa lanciò la pietra che colpi l'uomo su una spalla, strappandogli un grido di dolore e di sorpresa. O-Gaa, guardò il giovane che gli aveva rubato una delle sue femmine e poi si osservò intorno, come per capire che cosa lo avesse colpito. Infine scosse il capo, si leccò la spalla contusa e sanguinante, e riprese ad avanzare. Per O-Baa non c'era alcuna possibilità di difesa.

Proprio nel momento in cui le mani enormi di O-Gaa stavano per calare sul giovane, un grosso sasso solcò l'aria, fischiando. L'uomo, colpito alla nuca, si abbatté come un tronco schiantato dal fulmine. O-Baa non si mosse. Lo stupore lo irrigidì.

Dal bosco emerse O-Too con le palme tese in avanti. Dietro di lui un gruppo di cinque femmine.

O-Baa capì. Se O-Too non fosse intervenuto, lui avrebbe fatto la stessa fine di Muu. Ma O-Too era intervenuto, come lui era intervenuto salvandolo da Grro.

Dall'albero scivolò al suolo la bella O-Lii e andò a stringersi contro il corpo muscoloso di O-Too: lui aveva ucciso il suo maschio, quindi quello era il suo nuovo padrone. Ma O-Too la spinse contro O-Baa. Il giovane sorrise. O-Lii rimase ferma accanto a lui: non capiva. O-Too fece un gesto verso il bosco, e allora O-Baa vide altri due grossi maschi della sua specie, seguiti dalle rispettive femmine. I due, diffidenti e pronti all'attacco, osservavano la scena. O-Too puntò il dito verso O-Baa.

- O-Baa - sillabò - O-Baa vinto Grro! O-Too salvato da O-Baa! O-Baa salvato da O-Too! - e stese le palme verso l'amico, che le toccò con le sue.

I due maschi avanzarono un poco. Non capivano, ma erano curiosi.

O-Too parlò di nuovo.

- O-Too ucciso O-Gaa! O-Gaa, nemico di O-Baa, O-Gaa nemico di O-Too! O-Too dà femmina di O-Gaa a O-Baa! - e spinse ancora di più O-Lii verso il giovane. O-Baa sorrise all'amico. Aveva accettato il dono. Il primo dono fatto da uomo a un altro uomo.

Gli altri due maschi, rassicurati, avanzarono ancora. O-Baa scorse allora che ognuno di essi portava in mano un grosso sasso. O-Too sorrise a O-Baa. Poi stese le palme verso i due maschi:

- O-Too non vuole le femmine di O-Pee! O-Too non vuole le femmine di O-Taa.

I due maschi sillabarono piano:

- O-Pee non vuole le femmine di O-Too! O-Pee non vuole le femmine di O-Baa!

- O-Taa non vuole le femmine di O-Too! O-Taa non vuole le femmine di O-Baa!

I quattro maschi, in mezzo alla radura, si sfiorarono le palme. O-Too parlò:

- I nemici di O-Baa sono nemici di O-Too! I nemici di O-Pee sono nemici di O-Too! I nemici di O-Taa sono nemici di O-Too!

La dichiarazione venne ripetuta da tutti. E O-Too parlò di nuovo:

- O-Baa scaglia pietra, O-Too scaglia pietra, O-Pee scaglia pietra, O-Taa scaglia pietra! O-Too paura di Grro, O-Baa paura di Grro, O-Pee paura di Grro, O-Taa paura di Grro! O-Too con O-Baa con O-Pee con O-Taa, non paura di Grro!

A quattro maschi raccolsero le rispettive pietre e si incamminarono con le loro femmine, a poca distanza gli uni dagli altri: era nata la società.