Ma torniamo al pesto e sanguinante John Connor. Disdegnando l'ovvio Pronto Soccorso, il nostro preferisce scassinare l'ingresso di una clinica veterinaria e impasticcarsi di medicine per cani, in una plateale conferma di ciò che pensavamo (ma non osavamo dire) riguardo alle sue qualità d'attore.
In quel mentre viene sorpreso dalla veterinaria in persona, tale Kate Brewster, insignificante tipetto fisicamente a metà strada tra Laura Pausini e un abat-jour. In un mirabile dialogo che resterà nella storia del cinema, la suddetta Kate investe il povero John:
- Ehi! Che ci fai qui alle tre di notte con l'aria d'un interista a fine campionato? Perché ti sei calato tutta la boccetta delle pillole che usiamo per sterilizzare i pitbull? Ma non eravamo in classe insieme alle elementari e sedevi nel banco dietro di me e mi tiravi le caccole con l'astuccio della Bic e poi mi hai portato nel sottoscala a porchizzarmi quando avevo dieci anni?
Detto questo, lo chiude nella gabbia per i dobermann e chiama la polizia. Un film, un mito.
Nel frattempo, il solito agente sfigato della stradale ferma la T-X che sfrecciava a trecento all'ora su una macchina rubata senza triangolo e con le gomme lisce, e si appresta a toglierle i punti dalla patente.
- Carina questa pistola! - esclama la terminatrice, e subito l'agente abbassa lo sguardo a controllarsi il pacco, in quella che secondo lo sceneggiatore doveva essere una scena di sublime ironia, e che invece provoca una rapida congestione delle toilette del cinema.
Tra il lusco e il brusco, l'agente sfigato fa una brutta fine. La T-X requisisce la pistola di cui sopra, si ripassa il salvalabbra e riprende a sfrecciare verso la clinica veterinaria. Suona, aspetta che qualcuno venga ad aprire, e come tutti i Terminator ben educati chiede "Kate Brewster?" prima di sventagliare milleduecento proiettili all'uranio impoverito.
Ma non è la Pausini a venire sforacchiata, bensì una paziente della clinica, una di quelle vecchine scassacazzo che telefonano ai veterinari alle due di notte perché Fuffy ha cagato verde, e che alla fine dei conti risulta l'unico personaggio credibile del film.
Kate/Pausini strilla e corre a nascondersi. La T-X la bracca per tutta la clinica per bracchi (ops!). Poi nota sul pavimento una macchia di sangue, tira fuori mezzo metro di lingua e lecca voluttuosamente (la versione originale prevedeva che il sensore biometrico della terminatrice fosse sul dito, ma il risultato non faceva arrapare abbastanza, quindi si è optato per la linguona DNA-sensibile).
Bingo! La T-X riconosce il sangue di John Connor e, nonostante che fosse programmata per dar la caccia a Kate Brewster, cambia immediatamente obiettivo.
Ma ecco che all'improvviso giunge in soccorso Swarzy: molla giusto il minimo sindacale di mazzate, poi demolisce un palazzo addosso alla terminatrice, carica Connor e la Pausini su un furgoncino e se la fila all'inglese.
Arriva la polizia: duecentocinquantaquattro volanti che già si sa verranno demolite nel giro di sessanta secondi piombano nel parcheggio della clinica. Solita scena (cut&paste selvaggio!) dei poliziotti che sgranano gli occhi alla vista di Swarzy che si becca pallottole come aria fresca. I pochi spettatori che non sono ancora impegnati a dare di stomaco tra i sedili si chiedono come mai, dopo due interi episodi in cui robot assassini vanno allegramente in giro a sparacchiare alla gente e a radere al suolo città, ancora tutti cadano dalle nuvole come nel primo film.
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